Le problematiche della gestione

Uno dei nodi prioritari da sciogliere è costituito dalla regolamentazione dei diritti di fruizione delle terre collettive, a cui è stato possibile accedere fino ad oggi prevalentemente grazie all’istituto della fida pascolo, che avendo carattere temporaneo e spesso a favore di più soggetti, non permette l’assunzione di impegni pluriennali da parte dell’operatore, inibendo di fatto la possibilità di usufruire delle provvidenze finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea. In particolare, quanto previsto dai fondi FESR attraverso i piani di sviluppo rurale (PSR) a favore dei giovani (premio di primo insediamento), della diffusione dei metodi biologici di produzione, della conservazione della biodiversità agraria e della tutela delle aree vincolate (indennità Natura 2000).

Ciò rende indispensabile introdurre, a mezzo di regolamenti comunali, strumenti innovativi quali le concessioni pluriennali, che garantiscano una relazione costante tra allevatore e pascolo per tutto il periodo d’impegno relativo alle misure che si intendono attivare e siano comunque coerenti con il quadro normativo in materia forestale, in particolare con il Regolamento Regionale n. 7 del 18 aprile 2005 di attuazione della L.R. 28 ottobre 2002, n. 39.

La gestione dei conflitti agricoltura-ambiente nelle aree della Rete Natura 2000, costituisce un secondo ordine di problematiche che condizionano, in particolare, lo sfruttamento delle risorse forestali e lo sviluppo della multifunzionalità.

E, infine, come assicurare la gestione attiva dei patrimoni silvo-pastorali da parte delle comunità locali, quasi sempre piccoli comuni sprovvisti di professionalità e competenze adeguate per accedere alle risorse finanziarie a disposizione, se non costruendo reti europee e regionali per la capitalizzazione delle competenze?