La Difesa Integrata

La difesa integrata in agricoltura è un approccio che supera il semplice utilizzo di pesticidi, abbracciando una visione olistica della protezione delle colture. Si basa sull’integrazione di pratiche agricole sostenibili, tecniche di controllo biologico, monitoraggio costante e adozione di tecnologie avanzate. 

Una delle pietre miliari della difesa integrata è la minimizzazione dell’uso di pesticidi chimici, adottando strategie alternative, che includono l’uso di predatori naturali, piante repellenti e l’ottimizzazione delle pratiche agricole.

La tecnologia svolge un ruolo cruciale nella difesa integrata in agricoltura. L’impiego di sensori, droni e sistemi di monitoraggio satellitare consente il controllo delle condizioni delle colture in tempo reale, velocizzando l’individuazione di criticità e patogeni.

L’utilizzo di insetti predatori, batteri benefici o funghi entomopatogeni crea invece un equilibrio biologico che protegge le colture senza danneggiare l’ambiente circostante. Le strategie di difesa integrata, includono, inoltre, aspetti quali la rotazione colturale, la gestione ottimizzata dell’irrigazione e l’impiego di coperture vegetali per preservare la fertilità del suolo e ridurre l’impatto ambientale.

I vantaggi della difesa integrata:

  • sostenibilità ambientale: riduzione dell’inquinamento e preservazione della biodiversità;
  • economicità: minore dipendenza da costosi input chimici;
  • salute del consumatore: prodotti alimentari più sicuri e privi di residui chimici;
  • resilienza delle colture: maggiore resistenza ad agenti patogeni e fattori di stress.

In agricoltura, la difesa integrata non è soltanto un sistema di protezione delle colture, ma un investimento verso una produzione alimentare sostenibile, utile a garantire la prosperità delle comunità agricole e la salvaguardia dell’ambiente naturale

LA NORMATIVA

La Direttiva 2009/128/CE relativa all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e dei biocidi definisce la Difesa Integrata come: “attenta considerazione di tutti i metodi di protezione fitosanitaria disponibili e conseguente integrazione di misure appropriate intese a scoraggiare lo sviluppo di popolazioni di organismi nocivi e che mantengono l’uso dei prodotti fitosanitari e altre forme d’intervento a livelli che siano giustificati in termini economici ed ecologici e che riducono o minimizzano i rischi per la salute umana e per l’ambiente”.

La Direttiva comunitaria è stata recepita con il decreto legislativo del 14 agosto 2012, n. 150, che ha istituito un “quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi” mentre diversi aspetti di carattere applicativo sono stati puntualizzati nel “Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” (PAN), emanato con Decreto Interministeriale 22 gennaio 2014.

Il PAN

Il Piano pone promuove l’impiego della difesa integrata, le pratiche di l’agricoltura biologica e l’adozione di alternative non chimiche ai prodotti fitosanitari. Da 2014, i principi generali della difesa integrata devono essere adottati da tutti gli utilizzatori di prodotti fitosanitari.

Il PAN individua per la difesa integrata due livelli di applicazione:

  • uno obbligatorio, entrato in vigore dal 1° gennaio 2014, che riguarda l’applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio dei parassiti delle piante coltivate, l’utilizzo di mezzi biologici per il loro controllo, e il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate e l’utilizzo di prodotti fitosanitari che presentano il minor rischio per la salute umana;
  • uno volontario che prevede l’applicazione di disciplinari di produzione integrata approvati ufficialmente dalle Regioni, che viene finanziato da parte delle singole Regioni, con misure apposite e programmi operativi previsti dall’OCM Ortofrutta.

Il PAN si prefigge di guidare, garantire e monitorare un processo di cambiamento delle pratiche di utilizzo dei prodotti fitosanitari, verso forme caratterizzate da maggiore compatibilità e sostenibilità ambientale e sanitaria, con particolare riferimento alle pratiche agronomiche per la prevenzione e/o la soppressione di organismi nocivi sia in aree agricole che extra-agricole

ll PAN prevede inoltre che, al fine di supportare gli agricoltori nella applicazione del livello di difesa integrata obbligatorio, le amministrazioni competenti attivino servizi d’informazione e comunicazione per assicurare la diffusione e l’applicazione della difesa integrata da parte degli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari.

Il RUOLO DI ARSIAL

Nel Lazio, l’Arsial prende parte, su mandato regionale, come soggetto attuatore o come struttura tecnica di supporto a iniziative di difesa integrata su singole colture o in ambiti territoriali circoscritti. Tra le iniziative realizzate nel corso del tempo figurano, i progetti INDACO e ECODIF, di recente attuazione

A chi rivolgersi:

Arsial – Area Sperimentazione e diffusione dell’Innovazione nel Sistema Agro-zootecnico
Claudia Papalini: c.papalini@arsial.it