Carta dei suoli del Lazio

Con specifico mandato regionale (L.R. 40/1996 Istituzione SIARL) l’ARSIAL è responsabile dell’elaborazione, mantenimento ed implementazione della Banca Dati dei Suoli Regionale e in generale di studi pedo-agronomici.

Con il termine suolo intendiamo lo strato più superficiale della crosta terrestre situato tra il substrato roccioso e la superficie, come definito nel D.Lgs 4 marzo 2014, n. 46 (Parte seconda, Tit- I, art. 5, comma 1, lettera v-quater). Esso è costituito da componenti minerali, materia organica, acqua, aria e organismi viventi.

Le indagini sui suoli vengono svolte tramite lo scavo di trincee (profilo pedologico) e la loro lettura da parte di esperti, campionamento e analisi. I suoli sono organizzati in strati orizzontali (orizzonti pedologici), di ognuno di questi sono misurate, in campo e laboratorio, le caratteristiche chimico, fisiche e biologiche. Da queste si ricavano alcuni comportamenti generali del suolo (profondità utile allo sviluppo delle radici, drenaggio e permeabilità, capacità di immagazzinare le acque meteoriche e irrigue, capacità di proteggere gli acquiferi, suscettibilità all’erosione, attitudine alle coltivazioni, ecc.).

Nel 2019 ARSIAL ha concluso una prima indagine regionale alla scala 1:250.000 ed ha predisposto l’Atlante dei suoli del Lazio (Napoli R., Paolanti M., Di Ferdinando S. (A cura di) (2019) Atlante dei Suoli del Lazio. ARSIAL Regione Lazio. ISBN 978-88-904841-2-4). costituito da una monografia sul lavoro svolto, dalle cartografie elaborate, Carta dei suoli del Lazio e Carta della Capacità d’uso dei suoli, e dalla legenda estesa delle cartografie.
Il cuore di tutto il progetto è la banca dati dei suoli, ossia l’archivio digitale armonizzato e normalizzato di tutte le informazioni raccolte e delle relazioni che esistono fra i dati puntuali ed il territorio. Nella banca dati sono archiviate oltre 8.000 osservazioni puntuali di vario tipo, 2.950 sono accompagnate da analisi e di queste 1931 hanno un data set di dati analitici, completo per tipo di determinazioni sia di tipo chimico che fisico relativi a ciascuno dei diversi orizzonti che compongono verticalmente il suolo. Ognuno di questi siti è georiferito, ovverosia se ne conosce la posizione esatta. I dati puntuali sui suoli hanno permesso di individuare 452 tipi di suolo (Sottounità Tipologiche di Suolo – STS), ossia gruppi di suoli simili per: caratteristiche, limitazioni, qualità e caratteri dei territori dove sono diffusi.

La Carta dei Suoli del Lazio alla scala 1:250 000, è organizzata secondo tre livelli gerarchici a diverso grado di dettaglio: Regione pedologica, Sistema di suolo e Sottosistema di suolo (188 Unità Cartografiche). Per ognuna delle unità cartografiche in legenda sono indicate le principali tipologie di suolo (Sottounità Tipologiche di Suolo – STS), la loro diffusione e la loro classificazione secondo una nomenclatura internazionale. Nel volume Legenda dei Suoli del Lazio i paesaggi e i suoli sono descritti in maniera più approfondita. Per i diversi tipi di suolo (STS), oltre a sigla, diffusione e classificazione sono riportate anche le principali caratteristiche e qualità. La Carta della Capacità d’Uso dei Suoli del Lazio alla scala 1:250 000 in base alle proprietà fisico chimiche del suolo ed alle caratteristiche dell’ambiente in cui il suolo è inserito, raggruppa i suoli in base alla loro capacita di sostenere produzioni agricole, foraggere o legname senza degradarsi, ossia conservando il loro livello di qualità.

Attualmente è in corso l’affidamento del servizio di rilevamento pedologico, alla scala di riferimento 1:50.000, dell’area costiera della regione Lazio, comprensivo di analisi dei suoli, valutazioni pedologiche e implementazione della Banca Dati Pedologica Regionale. L’area interessata è di oltre 230.000 ettari ed interessa delle aree molto sensibili vista la concorrenza che vi si esplica tra le attività agricole e lo sviluppo di residenze, infrastrutture, servizi ed attività produttive. L’area include i suoli più adatti alle attività agricole, ovverosia quelli con meno limitazioni, ma sono anche le aree preferenziali per la diffusione degli impianti per la produzione di energie rinnovabili, con particolare riferimento agli impianti fotovoltaici. Conoscere i suoli, vuol dire poter fare delle scelte di programmazione consapevoli, perché il suolo è una risorsa non rinnovabile e non riproducibile. In queste aree sono comprese molte delle Zone Vulnerabili ai Nitrati e, in generale, sono concentrati gli impatti delle attività antropiche sulle matrici ambientali ed una adeguata conoscenza dei suoli può contribuire in maniera significativa ad una loro gestione finalizzata alla salvaguardia delle diverse matrici ambientali.

Attualmente i suoli occupano un rilievo assolutamente preminente in molte delle politiche, quali:
European Green Deal; la strategia dal Produttore al Consumatore; la Nuova Strategia sulla biodiversità al 2030; la Strategia europea del suolo per il 2030. Tra le varie iniziative ricordiamo il carbon farming, che premia i gestori dei terreni per l’adozione di pratiche che portano al sequestro del carbonio, combinato con forti benefici sulla biodiversità.

In virtù delle competenze sviluppate sul suolo, ARSIAL è coinvolto in maniera significativa in molte attività per le quali i suoli rivestono un fattore significativo:

  • redazione del Piano Agricolo Regionale (PAR), introdotto nella normativa regionale sul governo del territorio (LR n. 38/1999) con la riscrittura dell’articolo 52, operata con LR 7/2017 “Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”;
  • partecipazione al Gruppo Tecnico Interdisciplinare per l’individuazione delle aree idonee e non idonee ad impianti di produzione energia da fonti rinnovabili (FER);
  • partecipazione alla elaborazione del Bilancio Idrologico Distribuito ai fini dell’aggiornamento del Piano Tutela delle Acque (Regione Lazio – Area Qualità ed Ambiente);
  • convenzione con Roma Capitale per le attività relative alla protezione e conservazione dei suoli del territorio di Roma Capitale nell’ambito del progetto SOIL4LIFE;
  • attività di Monitoraggio del PSR relativamente a Erosione e Contenuto in sostanza organica dei Suoli;
  • partecipazione agli osservatori pedologici regionali coordinati da ISPRA nell’ambito del SNPA;
  • supporto nell’ambito delle attività ARSIAL: allestimento dossier DO/IG, studi in materia di viti-vinicoltura, studi di pratiche agro-ecologiche e fertilità dei suoli, etc.;
  • collaborazioni con enti di ricerca.

 

LINK e altri programmi di riferimento:

 

A chi rivolgersi

Arsial – Area Tutela risorse e Vigilanza sulle produzioni di qualità

tel: 06. 86273451, fax: 06. 86273270