La Commissione Tecnico-Scientifica per il settore animale esprime parere favorevole per l’iscrizione dell’Apis mellifera ligustica al Registro Volontario Regionale.
Con l’insediamento delle nuove commissioni tecnico-scientifiche, una per il settore animale, l’altra per il settore vegetale, è ripresa a partire dal luglio scorso, l’esame delle richieste di inserimento di risorse genetiche autoctone, animali e vegetali, a rischio di erosione al Registro Volontario Regionale, istituito dalla legge regionale 15/2000.
All’atto del suo insediamento, avvenuto in data 19 luglio, la Commissione tecnico-scientifica per il settore animale, dopo aver proceduto alla nomina del presidente nella persona del prof. Donato Matassino, ha preso in esame, esprimendo parere positivo, la domanda presentata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT) – Unità Operativa Apicoltura, relativa all’iscrizione dell’Apis mellifera ligustica al Registro Volontario Regionale.
Come si legge nella relazione tecnico-scientifica predisposta dall’IZSLT, l’Apis mellifera spp. conta numerose sottospecie (o razze) che si distinguono per i caratteri morfologici e la diffusione geografica. Tra esse, di particolare rilevanza si sono dimostrate due sottospecie autoctone del territorio italiano: Apis mellifera ligustica e Apis mellifera siciliana. L’Apis mellifera ligustica, o ape italiana, è originaria della penisola italiana e della Sardegna, appartiene al gruppo geografico del bacino del mediterraneo centrale e a quello dell’Europa sud-orientale; tra le razze presenti nel nostro continente, è quella contraddistinta dalla più piccola area originaria di distribuzione. Tuttavia, per le sue caratteristiche di predisposizione all’allevamento, con colonie formate da api particolarmente docili e attive e scarsa tendenza alla sciamatura, ha trovato larga diffusione oltre i confini del proprio areale.
Pur essendo presente nel Lazio con popolazioni autoctone, l’Apis mellifera ligustica è a forte rischio di erosione genetica. Questo processo è favorito sia dall’attività di transumanza (nomadismo), praticata annualmente dagli apicoltori extra regionali che trasferiscono i propri alveari nelle aree mellifere vocate, per la presenza di particolari essenze arboree (Latina per l’eucalipto, Rieti per il castagno e Frosinone per l’acacia), sia per effetto della massiccia importazione di api regine da altri continenti, in particolare dall’Argentina.
Al proposito, se si prescinde dagli allevamenti in purezza detenuti presso gli apiari dell’IZSLT dislocati in parte a Roma, presso la sede dell’Istituto e in parte presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, che svolge un importante ruolo nella conservazione della risorsa, non si dispone attualmente di riscontri censuari attendibili circa la diffusione di allevamenti di Apis mellifera ligustica nella nostra regione, anche se si ha notizia di altri apiari presenti, gestiti da allevatori privati.
L’importanza di questo patrimonio genetico è ulteriormente sottolineata dall’evidenza, acquisita in via sperimentale, della maggior produttività, soprattutto in miele, che le api ligustiche riescono a garantire proprio nel loro habitat di origine. L’ape ligustica inoltre, riveste una funzione fondamentale per il mantenimento della biodiversità degli ecosistemi e la tutela delle produzioni agro-zootecniche regionali, grazie all’attività di insetto impollinatore contribuendo, in modo determinante, al mantenimento delle biocenosi forestali poiché assicura la riproduzione e la propagazione delle specie entomofile.