Sviluppo di reti e semplificazione: l’agricoltura multifunzionale a un bivio

26/06/2019 - 

La giornata studio dedicata alla multifunzionalità, svolta ieri a Roma, ha evidenziato potenzialità ed elementi critici di un ambito in continua espansione, sempre più importante per la nostra agricoltura.

“Lasciateci fare il nostro mestiere, quello degli agricoltori. Non caricateci di ulteriori adempimenti normativi”. Questo l’appello lanciato dai titolari delle aziende chiamati a testimoniare, con le loro storie, alcune delle esperienze più significative in Italia nel campo della multifunzionalità in agricoltura. Tema che è stato al centro della giornata di studio dal titolo “Progettare lo sviluppo. Un network per l’agricoltura multifunzionale”, promossa da Regione Lazio e Arsial e svoltasi a Roma nella giornata di ieri presso la Ex Cartiera Latina, nel Parco Regionale dell’Appia Antica.

Numerosi i soggetti istituzionali invitati a prendere parte all’iniziativa, in particolare dedicata ad un confronto tra esperienze e strumenti messi in campo dai servizi agricoli delle diverse regioni, con l’obiettivo di approfondire modelli aziendali, buone pratiche di governance e strumenti a supporto delle imprese.

“Non è un caso che nella scelta del sottotitolo della giornata e nella comunicazione visiva abbiamo individuato la parola ‘network– ha sottolineato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati, aprendo i lavori nella mattinata – proprio per dare l’idea di un insieme di soggetti che, a vario titolo, vogliono fare sistema e rete insieme in Italia. La multifunzionalità è divenuta un fattore caratterizzante della nostra agricoltura, tanto per il gradimento dei consumatori, quanto per la quantità di aziende coinvolte, fino a distinguersi come strumento di grande utilità anche per la valorizzazione dei territori rurali”.

Un tema quello della multifunzionalità e della multi-imprenditorialità sempre più attuale e cruciale per le aziende agricole strette tra l’esigenza di far quadrare i conti, recuperando valore aggiunto, e la domanda diffusa di fare dell’attività primaria un baluardo contro il degrado e l’abbandono dei territori, specie nelle aree interne del nostro Paese. Di qui, lo sviluppo di un’offerta articolata di servizi utili alla società che si affiancano alla produzione agricola principale: agriturismo e turismo rurale, educazione alimentare e ambientale, vendita in filiera corta, servizi ambientali e attività sociali.

Numeri e caratteristiche di un filone di attività collaterale alla produzione, su cui si è intrattenuta, con un intervento ricco di spunti di riflessione, Angela Galasso, membro del CdA di Arsial ed esperta di multifunzionalità in agricoltura. Ad oggi, i ricavi delle attività multifunzionali ammontano al 20% circa dell’intero fatturato di settore, con margini di sviluppo ancora molto ampi, in virtù dell’interesse suscitato nell’opinione pubblica e nei consumatori. Sempre più famiglie indicano l’agriturismo come ‘prima scelta’ per un soggiorno, per trascorrere del tempo libero o come alternativa al classico ristorante, contribuendo all’affermazione dell’azienda agricola e della campagna come luoghi di vacanza e relax, ma anche di educazione e trasmissione della cultura. Tant’è, che tra i nuovi modelli di ‘impresa multifunzionale’ stanno emergendo con frequenza sempre maggiore esempi di aziende, capaci di integrare il loro business con la prestazione di servizi sociali e attività didattiche.

Unico grande elemento critico, ribadito dalle imprese partecipanti, resta l’impatto della burocrazia nella conduzione e nello sviluppo delle attività. Una preoccupazione più che fondata, vista l’enorme produzione normativa che si è sviluppata sull’argomento negli ultimi anni, oltretutto caratterizzata da differenze anche significative nell’ambito dei diversi contesti regionali.

Due i versanti su cui politici e istituzioni sono chiamati a dare una risposta decisiva per il futuro delle aziende. Da una parte l’esigenza di semplificazione, che lungi dall’essere perseguita nonostante i continui richiami si infrange contro una soverchiante produzione normativa, con la riproposizione di una centrale unica autorizzativa per l’avvio e la gestione di attività agricole multifunzionali. Dall’altra, un supporto fattivo alla creazione di reti di impresa per la circolazione delle informazioni e per la valorizzazione e il governo delle risorse in ambiti territoriali più o meno vasti. Con l’obiettivo di porre l’azienda agricola e la sua attività al servizio di una domanda sociale e culturale diffusa.

“Perché tutte le volte che mettiamo mano alle norme non troviamo luce?” Si è chiesto Antonio Rosati, Presidente di Arsial. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che occorra fare rete, ma c’è uno scarto, uno iato che non riusciamo a colmare”.

“Oggi siamo qui con tutta una serie di operatori della Regione Lazio e anche di altre regioni d’Italia – ha proseguito Rosati – per cercare di arrivare a una semplificazione. Cinque, sette punti irrinunciabili su cui convergere, tra cui un imperativo etico come quello di dare le risorse in tempi ragionevoli. Siamo qui anche per creare reddito e creare lavoro. Questa la grande sfida delle classi dirigenti europee.”

https://www.youtube.com/watch?v=Sw9gQcBAQhU