Previsioni 2016 – Una vendemmia di qualità

05/09/2016 - 

Aspettative improntate all’ottimismo per l’imminente campagna di raccolta delle uve nel Lazio.

Andamento stagionale ineccepibile, assenti o quasi gli attacchi parassitari, previsioni di vendemmia ottimali quelle che si preannunciano per il 2016. Produzioni sostanzialmente stabili sui livelli 2015, epoca di maturazione leggermente anticipata in alcuni areali di produzione (Castelli romani), con un leggero ritardo altrove (alto Lazio). La qualità, al momento, sembra confermarsi ottima dappertutto. Annata di eccezione soprattutto per le varietà a maturazione media e medio-tardiva, le rosse soprattutto ma non solo, che non hanno risentito in modo particolare degli eccessi di siccità che hanno caratterizzato i mesi di luglio e agosto.

Questo il quadro generale che si può tracciare per il Lazio, nel momento in cui hanno inizio le operazioni di vendemmia per le varietà a bacca bianca più precoci, tipo chardonnay e alcune varietà di moscato; mentre le grosse strutture di trasformazione completano i preparativi per l’avvio dell’imminente campagna e le cantine sociali rimangono al momento ancora chiuse.

Più articolata, con l’emergere di diverse criticità, si presenta tuttavia la situazione del vigneto Lazio se si scende di scala e si prendono in esame i diversi areali di produzione. Qualche danno da grandine, del tutto contenuto, viene segnalato in alcune aree; più serie le riduzioni di produzione provocate nel periodo primaverile dalle gelate tardive nei territori del Cesanese. In particolare ad Affile, dove la gelata è sopraggiunta a fine aprile a grappoli già formati, la vendemmia sarà particolarmente magra. “Ma il vero problema, denuncia Paolo Perinelli di Casale della Ioria, presidente del Consorzio della DOCG Cesanese del Piglio, sono i danni provocati dalla fauna selvatica. Una piaga che, grazie ad una vera e propria esplosione della popolazione dei cinghiali presenti, colpisce l’intero comprensorio”. Tanto che il sindaco è dovuto intervenire con un’ordinanza per promuovere l’abbattimento selettivo degli ungulati.

“Ogni anno è sempre peggio, continua Perinelli e le istituzioni non fanno nulla per contenere il fenomeno. In alcuni casi i danni raggiungono un 80% della produzione delle uve che in questo periodo costituiscono la pressoché unica fonte di alimentazione a loro disposizione”.

Le condizioni di eccessiva siccità hanno penalizzato in particolare le uve bianche precoci, specie nei terreni poco profondi dove la riserva idrica è limitata. Ai Castelli una parte delle uve sono “impallinate”, come usano dire da quelle parti; uve bianche che stentano a maturare in assenza di adeguato apporto idrico. Ma qui, si spera che qualche pioggia di giusta intensità possa sbloccare la situazione nei prossimi giorni, in prossimità della vendemmia. Altrove, nel sud pontino, regna l’ottimismo. Alla cooperativa Cincinnato di Cori dove da oggi sono iniziate ad affluire le prime partite di Bellone, vitigno autoctono laziale a bacca bianca, ci confermano l’ottima qualità delle uve associata ad una produzione equilibrata dei vigneti, dove il grappolo non raggiunge un peso eccessivo ma è presente con una buona distribuzione sul filare. L’addetto ai conferimenti, Temistocle Lucarelli, stima una produzione 2016 di circa 40 mila quintali, in linea con quella dell’anno precedente anche se è venuto meno l’apporto di alcuni soci, piccoli produttori perlopiù anziani, che hanno rinunciato alla coltivazione optando per la vendita dei diritti ad un prezzo di 10-12 mila euro/ettaro. Giudizio analogo, improntato all’ottimismo, quello di Andrea Pandolfo, titolare della Cantina Sant’Andrea del Circeo. Una vendemmia che sembrava anticipata si sta rivelando man mano che passano i giorni in leggero ritardo. Ma niente paura, se le condizioni meteorologiche si mantengono nella norma, la qualità delle uve non è in discussione, sia per le bianche che per le rosse. Con qualche leggero aumento sui quantitativi attesi rispetto al 2015. Anche le escursioni termiche giorno/notte, sufficientemente marcate, dovrebbero assicurare un buon bagaglio aromatico alla vinificazione delle varietà a bacca bianca.

Un’ottima vendemmia, è la previsione di Fabio Brugnoli, presidente della Cantina sociale di Montefiascone nell’alto viterbese, areale di produzione del celebre Est Est, un bianco a maturazione medio-tardiva. Produzione più o meno stabile sui livelli medi, qualche problema al momento per il grado zuccherino delle uve che in diversi ambienti risentono della siccità eccessiva e prolungata.

Troppo presto, ancora, per effettuare una stima sui prezzi delle uve. Nessuno, giustamente, si sente di pronunciarsi al riguardo. Anche se il livello delle giacenze tuttora presenti nelle grosse strutture di trasformazione non fanno intravedere scenari molto confortanti. Se va bene, sembrano suggerire i più, verranno confermati i prezzi dello scorso anno, che specie nei distretti più produttivi dove le uve sono state pagate 15-20 euro al quintale, erano ben lungi dal coprire i costi di produzione. Ai Castelli, del resto, a fronte delle giacenze cumulate della precedente vendemmia, il Consorzio del Frascati ha chiesto alla Regione Lazio di poter ridurre i quantitativi massimi di resa previsti dal disciplinare di produzione della Denominazione d’origine.