In occasione delle manifestazioni organizzate per la giornata mondiale della Terra, l’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati è intervenuto a un dibattito che si è svolto a Roma, sulla terrazza del Pincio, richiamando l’attenzione sul tema dello spreco alimentare.
“Voglio ricordare che in Italia ogni anno si spreca cibo per oltre 5,4 miliardi di euro – ha detto Rosati – una dispersione incredibile. Spesso ci accorgiamo che nelle nostre dispense il cibo sta scadendo; una cosa che nel mondo di oggi non è più sostenibile. Sono oltre 7 milioni le persone povere nel nostro Paese”.
“Come Arsial, ha proseguito l’amministratore unico dell’Agenzia, stiamo facendo un grande lavoro nelle scuole, un lavoro di informazione nei licei, negli istituti agrari e negli istituti alberghieri per trovare tanti piccoli ambasciatori che diventino ‘sensibilizzatori’ dentro le famiglie e dentro la casa”.
Serve “un nuovo modo di produrre, un nuovo modello di sviluppo e di consumo”. Anche quando andiamo a cena al ristorante, dice Rosati, se avanza del cibo nei nostri piatti possiamo chiedere al ristoratore, come peraltro prevede la legge, di poterlo portare a casa in un’apposita confezione. “Senza doversi vergognare perché è ciò che accade in tutti i paesi del Nord Europa e anche in America. Sembra una sciocchezza, ma è invece una pratica corretta e intelligente”.
E ancora una volta è sui giovani che cade la riflessione, quanto a Rosati viene chiesta, nel corso del dibattito, una previsione sulla partecipazione dell’elettorato alle primarie del PD, di prossima convocazione.
“Le primarie rimangono un nostro grande strumento innovativo confrontato ad altri, ma il partito democratico è un gigante dai piedi d’argilla. Oggi il nostro tallone d’Achille è proprio il voto giovanile, la partecipazione giovanile. La domanda è: perché questo grande partito progressista non riesce a parlare alle nuove generazioni di questo Paese, ai loro sentimenti, ai loro bisogni e alle loro aspirazioni? Invece di fare battute fuori luogo su calcetto, curricula o sui cervelli che vanno all’estero, dovremmo pensare ai nostri ragazzi che sono un grandissimo patrimonio: c’è una carica di energia, di entusiasmo e intelligenza che dobbiamo solo raccogliere. Dobbiamo avere toni moderati e contenuti radicali, perché c’è un grande desiderio di partecipazione”.