LAZIO, il CIBO come OPPORTUNITÀ

14/11/2017 - 

I servizi di promozione e di internazionalizzazione per il settore agroalimentare laziale.

Rosati: “Il cibo è la grande carta che la nostra regione e il nostro territorio devono giocare”.

Presentato a Roma, al Tempio di Adriano, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e da Lorenzo Tagliavanti, presidente di Unioncamere Lazio, il pacchetto di iniziative che la Regione e il Sistema camerale, in collaborazione con Lazio Innova e Arsial, mettono a disposizione delle imprese agroalimentari per favorire i processi di internazionalizzazione. A partire da un ciclo di seminari indirizzato agli imprenditori, replicato nelle diverse sedi provinciali delle Camere di commercio, per diffondere le conoscenze indispensabili e permettere l’acquisizione delle competenze necessarie al fine di avviare, o migliorare, la gestione dei flussi commerciali con l’estero. Si parlerà di ‘Dogane, logistica e trasporti’, ma anche di ‘Certificazione ed etichettatura’, così come di ‘Trasporti e e-commerce’ e di ‘Packaging e marketing’.

Il primo incontro si svolgerà a Roma il prossimo 15 novembre alle ore 9,30, presso la sede della Camera di Commercio (Viale Oceano Indiano 17 – 00144 – piano terra, aula 3), sul temaDogane, logistica e trasporti”. Per le imprese interessate è possibile effettuare la registrazione online entro il 14 novembre su http://www.laziointernational.it/polls.asp?p=158

Un’opportunità di formazione qualificata, e in qualche misura specialistica, completamente gratuita, che il ‘Sistema Lazio’ mette a disposizione delle imprese della regione. Ma accanto a queste iniziative, c’è un nutrito programma di partecipazione a fiere di settore, nazionali e internazionali, cui le imprese possono aderire, sostenendo solo parzialmente i costi collegati. E c’è infine il bando Prospex (progetti strutturati di promozione dell’export), la cui prossima apertura è prevista dal 9 gennaio al 20 marzo 2018, che stanzia 6 milioni di euro per l’internazionalizzazione delle imprese laziali, con contributi a fondo perduto a favore delle imprese nella misura massima del 50%.

“Un pezzo di strada insieme lo abbiamo fatto – esordisce il presidente Zingaretti nel presentare l’iniziativa – e oggi il Lazio è più forte, più coeso. Stiamo facendo passi in avanti nella stagione dell’internazionalizzazione. La regione Lazio aveva un PIL al 10% su base nazionale e un export al 4. Insieme un problema e un’opportunità di sviluppo. La Regione ha messo a punto una strategia e un impegno forte a favore dell’export”.

Il risultato, dice ancora Zingaretti, è nei numeri: negli ultimi 6 mesi l’export italiano è cresciuto del 5%, il Lazio cresce al ritmo del 15%. Nell’arco di 4 anni, la nostra regione ha conquistato più di un punto percentuale sul volume complessivo dell’export italiano.

‘Il cibo come opportunità’, perché attraverso il cibo e la produzione enogastronomica, si valorizzano i territori e, insieme ad essi, si valorizza anche la bellezza del paesaggio, la sua conservazione. “Affinché accanto al capitello romano, aggiunge Zingaretti, non ci sia l’orrore della distruzione del paesaggio. Scommettiamo molto sul fatto di creare opportunità per chi vuole produrre prodotti di qualità, nella consapevolezza che stiamo costruendo un pilastro di un nuovo modello di sviluppo”.

Sul tema interviene anche l’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati, presente oggi al Tempio di Adriano insieme all’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Carlo Hausmann e a Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo economico e alle Attività produttive.

“Il cibo è la grande carta che la nostra regione e il nostro territorio devono giocare. I primi sei mesi del 2017 ci confortano con la crescita dell’esportazione del settore. Questo vuol dire che le azioni di squadra, in una dinamica che io chiamo ‘cooperare per competere’, cominciano a funzionare. Il cibo italiano nel mondo piace perché cibo italiano vuol dire anche cibo sano e, dunque, salute. Dobbiamo essere forti e battere questo momento storico positivo, aiutando le nostre piccole e medie aziende a stare sui mercati”.

“Ma internazionalizzazione – continua Rosati – non significa soltanto Cina, Canada o Stati Uniti, ma anche Roma, paradossalmente, perché è il più grande mercato italiano. Bisogna conquistare questa città come mai prima, così come abbiamo fatto con il corner di Fiumicino e l’Enoteca regionale rinnovata. Bisogna fare sistema e programmazione. Adesso le aziende sanno in anticipo i grandi momenti internazionali in cui saremo presenti, come il Vinitaly o Berlino, Monaco e Madrid. Questo è un modo importante di farci conoscere, anche tramite le ambasciate internazionali”.

Per maggiori dettagli sulle iniziative di promozione e di internazionalizzazione, predisposte dal Sistema Lazio, per il settore agroalimentare

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