La scomparsa di Nicola Cipolla, presidente di Ersal negli anni ‘80

01/08/2017 - 

Nicola Cipolla, ex senatore del partito comunista italiano, guidò l’ente regionale di sviluppo agricolo del Lazio (ERSAL) dal momento della sua costituzione nel ’78 al 1983, raccogliendo l’eredità della riforma fondiaria realizzata nel Lazio e in Toscana dall’ente maremma e avviando le prime politiche di sviluppo nelle campagne laziali.

“Una persona che ha dedicato una vita per la liberazione di contadini senza terra e per la democrazia – dichiara Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, l’Agenzia che nel ’95 subentrò al disciolto ente di sviluppo. Esempio di rigore morale, la sua è stata una testimonianza di etica e nobiltà. È stato un grande presidente dell’ente che oggi ho l’onore di guidare”.

Muore a Palermo all’età di ’95 anni dopo una vita interamente dedicata alla militanza politica, dapprima come attivista del partito socialista e poi come dirigente sindacale nelle fila della Federterra dove, nell’immediato dopoguerra, fu protagonista assieme a Pio La Torre delle lotte per l’occupazione delle terre in applicazione dei decreti Gullo.

Agli inizi del ’47, quando Saragat promosse la scissione che portò alla nascita del partito socialdemocratico, Cipolla lasciò il partito socialista per aderire al PCI. “Nel ’51 – ricorda Emanuele Macaluso in un articolo per il Manifesto – fummo entrambi eletti deputati all’Assemblea regionale e le lotte sociali in cui eravamo impegnati caratterizzarono anche il nostro impegno parlamentare. Nel 1950 l’Assemblea Regionale approvò la legge di riforma agraria che era molto più avanzata di quella nazionale. Frutto anche delle nostre lotte.”

Alle politiche del ’63 Cipolla fu eletto senatore nelle liste del PCI, riconfermato nel mandato parlamentare alle successive elezioni nel ’68 e ancora nel ’72. “E in quella sede – ricorda ancora Macaluso – la sua battaglia continuò patrocinando leggi volte a superare la mezzadria e tutti i contratti che sancivano un lavoro subordinato dei braccianti e dei contadini”. E poi dal ‘72 al ‘76 rappresentante italiano al Parlamento europeo. Nel 1981, in Sicilia, fondò il Cepes, Centro studi di politica economica, attraverso il quale proseguì nella sua opera di militante e intellettuale, contribuendo con le sue idee e le sue lucide riflessioni all’elaborazione politica della sinistra siciliana.

Nominato alla guida di ERSAL, prima come Commissario e poi come Presidente, operò nel periodo del difficile passaggio dagli enti di riforma agli enti di sviluppo, quando in seguito al trasferimento delle funzioni amministrative alle Regioni avviato negli anni ’70, si trattava di delineare le prime politiche di intervento settoriali. E questo, a maggior ragione, per il settore agricolo e per il Lazio, dove l’eredità della Riforma che aveva coinvolto in una sol corpo, attraverso l’Ente Maremma, Lazio e Toscana, doveva essere declinata per un nuovo assetto territoriale e secondo nuovi canoni.