Conclusa la masterclass di degustazione. “La Biodiversità incontra i vitigni resistenti”. Successo di pubblico per l’iniziativa.
Si è conclusa martedì 5 dicembre la masterclass di degustazione “La Biodiversità incontra i vitigni resistenti”, dedicata ai vini sperimentali ottenuti dai vitigni, autoctoni e resistenti, coltivati nel vigneto della biodiversità impiantato all’interno dell’azienda Arsial di Velletri
I protagonisti della seconda sessione sono stati i vitigni rossi autoctoni e biodiversi della nostra regione. In totale, sono stati degustati 14 vini ottenuti dalla vinificazione di uve a bacca rossa, degli autoctoni: Maiolica (Nostrano), Calamaro, Cesenese n., Raspato, Corapecora e Uva Giulia prima in purezza e poi in taglio con un 15% di vitigno resistente Cabernet Volos o Cabernet Eidos.
La degustazione è stata guidata da tecnici Arsial e Crea/Ve, coadiuvati dagli studenti dell’alberghiero dell’I.P.S.S.A.R. Ugo Tognazzi di Velletri, che hanno curato il servizio.
Tutti i vini proposti nella masterclass sono ottenuti dalla vinificazione delle uve prodotte nel “Vigneto Biodioversità”, impiantato all’interno dell’azienda Arsial di Velletri.
ARSIAL PER I VITIGNI AUTOCTONI E RESISTENTI
I vitigni autoctoni, con le loro caratteristiche uniche, sono espressione del territorio in cui vengono coltivati e rappresentano un valore aggiunto per l’economia locale. Allo stesso tempo, l’interesse crescente verso i vitigni resistenti, selezionati per resistere a patologie come la peronospora e l’oidio, oppure per la loro facilità di adattamento al cambiamento climatico, può aprire nuove frontiere alla viticoltura di qualità.
La coltivazione di vitigni autoctoni e resistenti nel Lazio è importante per preservare la biodiversità, ma anche per produrre vini di alta qualità, in modo sostenibile e con caratteristiche peculiari.
GLI AUTOCTONI IN DEGUSTAZIONE
I vini degustati appartengono tutti a varietà tutelate della nostra biodiversità autoctona, che Arsial ha riscoperto negli anni, curandone direttamente la conservazione e la caratterizzazione. Si riassumono di seguito le caratteristiche principali, a partire da quelle organolettiche, dei rossi scelti per la masterclass:
Calamaro: presente nel territorio a est della Valle del Liri a ridosso dei Monti Aurunci, in particolar modo nel comune di Esperia. Dalla sue uve si ottiene un vino dal colore rosso rubino, dal gusto morbido e rotondo, con evidenti riflessi violacei, sentori di frutta rossa.
Cesenese n.: riscoperto a Castelfranco, frazione di Rieti. È un vino dal colore rosso rubino, poco tannico, dal gusto morbido e rotondo.
Corapecora: vitigno presente nel territorio a est della Valle del Liri, specie nel territorio comunale di Esperia. Dalla sue uve su ottengono vini dal colore rosso rubino, con sentori di frutta rossa e aromi vegetali, al gusto si presenta con una buona alcolicità e una giusta componente acidica.
Maiolica: vino dal colore rosso rubino molto concentrato, presente soprattutto del comune di Piglio, nel Frusinate, dove è stato confuso per anni con il Cesanese.
Raspato: altro vitigno originario di Esperia. Dal Raspato si ottengono vini dal colore rosso rubino intenso, con sentori di ciliegia e frutti di bosco. Dotati di buona alcolicità bilanciata dall’acidità.
Uva Giulia: originario dell’areale compreso tra Pescosolido e Sora, si usa negli uvaggi, dona colore e corpo.
Allegati
Presentazione – Masterclas Autoctoni-Resistenti “Vini Rossi”