All’Orto botanico di Roma si celebra la Giornata nazionale della Biodiversità di interesse agrario e alimentare. Arsial e Regione Lazio presentano i risultati del progetto “Itinerabio”.
Nella splendida cornice dell’Orto botanico di Roma, dove la primavera avanza a dispetto dell’andamento climatico e dove le fioriture la fanno da padrone, si è svolta questa mattina una delle tante iniziative in programma per celebrare la Giornata nazionale della Biodiversità di interesse agrario e alimentare, istituita ufficialmente nel 2015, ma decollata realmente solo un anno fa.
Ospiti dell’Università di Roma ‘La Sapienza’, che presso l’Orto botanico concentra alcune delle attività del corso di laurea in biologia, Arsial e Regione Lazio hanno voluto celebrare la ricorrenza presentando i risultati del progetto “Itinerabio – Dalla Rete delle Risorse alla proposta di Itinerari della Biodiversità Agraria”, che ha visto coinvolti e partecipi, con grande entusiasmo, studenti e insegnanti di alcuni istituti tecnici e professionali del Lazio, ad indirizzo agrario e alberghiero, vincitori del bando a suo tempo lanciato dall’Agenzia sui temi della biodiversità agraria.
Grazie ad un finanziamento MIPAAFT, erogato ai sensi della Legge 194/2015 che al suo articolo 10 prevede iniziative di sensibilizzazione finalizzate alla diffusione delle conoscenze sulla biodiversità agraria e alimentare e sui rischi di erosione cui vanno incontro le risorse genetiche autoctone presenti sul suolo italiano, il progetto messo a punto da Arsial ha permesso di affidare a 5 partner territoriali, uno per ciascuna delle province del Lazio, il compito di tracciare degli itinerari legati alla salvaguardia e alla valorizzazione delle risorse genetiche autoctone presenti nelle diverse realtà locali.
Destinatari dell’iniziativa gli istituti tecnici ad indirizzo agrario e alberghiero del Lazio, che hanno dimostrato, con una massiccia partecipazione, un grande interesse a collaborare attivamente sul campo. Così insegnanti ed alunni hanno contattato direttamente gli ‘agricoltori custodi’, ossia i titolari delle aziende detentrici di risorse genetiche animali e vegetali a rischio di erosione, effettuando interviste ed elaborando schede tecniche sulle 10 risorse più a rischio, individuate nei rispettivi territori. In una serra dell’Orto botanico, adibita a sala conferenze, questa mattina i diversi gruppi di lavoro hanno presentato ciascuno il proprio itinerario, con un ricco corredo di informazioni e di slides.
Il professor Domenico Quirini, che ha coordinato il gruppo di lavoro per la provincia di Rieti formato dagli alunni del 1° anno dell’Istituto tecnico agrario Savoia del capoluogo reatino e dell’alberghiero di Amatrice, appare molto soddisfatto. “Questa è la formula giusta, abbiamo avuto un’adesione e una partecipazione eccezionali” è il suo commento, mentre ha appena concluso una ripresa video a immortalare gli studenti che illustrano le risorse genetiche a rischio nel ‘Cigolano’. Ma anche gli altri gruppi, che si alternano al tavolo dei relatori, riportano informazioni circostanziate e puntuali sulle realtà dei diversi territori, e tutto con la compostezza e la precisione di soggetti partecipi e motivati. Al termine della mattinata spetterà infine agli alunni del Convitto nazionale di Tivoli, un alberghiero che ha partecipato al progetto ‘Itinerabio’ per la provincia di Roma insieme all’agrario Garibaldi, il compito di tradurre, in piatti da degustare, alcuni dei prodotti a rischio erosione presenti sul territorio regionale.
Alla celebrazione della Giornata nazionale della Biodiversità, oltre agli studenti e ai professori degli istituti coinvolti, provenienti dalle 5 province laziali, sono intervenuti anche alcuni degli ‘agricoltori custodi’, a rappresentare la sensibilità che su questi temi si fa strada anche nelle campagne e nelle aree interne della nostra regione. Bruna Grossi, presidente dell’associazione dei produttori di Pizzutello di Tivoli, ha ricordato come il vitigno laziale di uva da tavola abbia accompagnato la sua esistenza fin dalla nascita – sono cresciuta con le marmellate e le confetture di Pizzutello, ha detto – mentre oggi la sua ‘riscoperta’ e valorizzazione rappresenta una parte importante del proprio impegno quotidiano. Altrettanto dicasi per Pietro Cerroni, referente del presidio Slow Food e presidente dell’associazione della fagiolina di Arsoli, che ha invitato i presenti a partecipare alla sagra omonima nel primo fine settimana di settembre.
A concludere i lavori della Giornata, moderata da Claudio Digiovannantonio di Arsial, l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Lazio, Enrica Onorati che, rivolta ai giovani in sala, ha detto: ”Qui abbiamo il futuro. Guardiamo ad un presente delle biodiversità che diventa sempre più centrale. Tutela e valorizzazione devono stare insieme. Il binomio della sostenibilità ambientale e della produzione di cibo e nutrimento diviene sempre di più un’esigenza imprescindibile. Lo sviluppo o è sostenibile o non è sviluppo”.
Con lei il Presidente di Arsial, Antonio Rosati e Fabio Attorre, Direttore dell’Orto Botanico di Roma.
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