Sono oltre tre milioni in Italia le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, i 2/3 sono adolescenti, il 95% sono donne.
In occasione della giornata nazionale sui disturbi alimentari, Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, ha partecipato ad un incontro con gli studenti presso il liceo Caetani di Roma. Riportiamo di seguito alcuni passaggi del suo intervento.
“Noi siamo quello che mangiamo – ha detto Rosati – il cibo è allegria. Chi mangia bene, pensa bene, perché è più gioviale, meno ombroso. Oggi mangiare sano si può, ma è costoso. La nostra sfida è che anche le famiglie meno abbienti possano mangiare bene, mangiando italiano. Cibo e salute vanno insieme. E mangiare bene ci aiuta a vivere una vita degna di essere vissuta”.
Poi, l’amministratore unico di Arsial ha richiamato i principi di una sana alimentazione fondata su una dieta giornaliera equilibrata in cui siano “sempre presenti frutta e ortaggi”, ma anche i carboidrati e i grassi: “siamo italiani, e dobbiamo privilegiare l’olio extravergine di oliva. Poi il latte, le uova, i formaggi, i legumi, la carne e, perché no, anche i dolci. L’importante sono le porzioni giuste”.
E, infine, occorre fare attenzione ad una “corretta informazione sulla provenienza degli alimenti. Per esempio – ha detto ancora Rosati – c’è una campagna contro il latte vaccino perché si pensa che faccia ingrassare. Ma il latte fresco è ricco di vitamine, sali minerali e proteine. Bisogna combattere contro questa campagna che si basa su una cattiva informazione. Noi, come Arsial, stiamo facendo una grande battaglia sulle etichette del cibo: dobbiamo fare in modo che si sappia da dove viene. E voi – ha detto rivolto agli studenti – dovete diventare i nostri ambasciatori, gli ambasciatori degli agricoltori italiani e del Lazio. Dovete dire a tutti che mangiare italiano e mangiare sano vanno insieme”.