Agroalimentare e marketing digitale, una sfida tutta da giocare

19/05/2019 - 

La nuova sfida del marketing digitale si gioca sulla realtà aumentata, sostiene Gianni Orlandi, presidente di AURIS Onlus, associazione Università Ricerca Innovazione Società ed ex rettore della facoltà di Ingegneria dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Un mercato stimato a 298 miliardi di dollari nel 2023. Il video marketing, sostenuto dalla diffusione delle reti ad alta velocità, sta diventando uno strumento sempre più utilizzato dalle aziende per promuovere i propri prodotti. “Per sfruttare adeguatamente le nuove tecnologie digitali del social marketing e agganciare il trend di crescita in atto – continua il professor Orlandi – occorre muoversi rapidamente. Non si può attendere oltre. Ora siamo sul culmine della curva; se si perde questa occasione, si andrà incontro ad una caduta commerciale”.

Con queste considerazioni ha inizio, presso lo spazio WeGil di Largo Ascianghi a Roma, nel cuore di Trastevere, una mattinata dedicata al “marketing digitale per la valorizzazione dei prodotti enogastronomici del Lazio”, promossa da Arsial, in collaborazione con AURIS Onlus e con il contributo del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e Telecomunicazioni dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Destinatarie, le imprese laziali dell’agroalimentare, notoriamente poco inclini all’uso delle nuove tecnologie digitali applicate allo sviluppo commerciale e perciò invitate a partecipare e a interrogarsi sulle opportunità da cogliere. Tanto più che, alla fine, si tratta di tecnologie semplici e a buon mercato, che tuttavia vanno gestite correttamente.

I vantaggi commerciali per le aziende nell’uso dei social network sono evidenti, ma nel settore enogastronomico in particolare, dove predominano le piccole e medie imprese, spesso si stenta a coglierne le potenzialità. Occorre fare squadra e far tesoro del lavoro svolto dalle start up che propongono soluzioni applicative, sviluppando i risultati della ricerca universitaria.

Ma il social media marketing – avverte ancora Orlandi – si muove su un terreno delicato, dove non mancano le criticità. Le aziende debbono conoscere molto bene la platea dei propri utenti/clienti, gestire in modo oculato le informazioni, valutare l’impatto che la diffusione di certe notizie può provocare presso i consumatori, evitando così pericolosi ‘scivoloni’. Gli errori di comunicazione si pagano molto cari, ne sono un esempio alcuni recenti casi, emblematici di fallimenti epici: la scimmia di HeM, il caso Melegatti, BMW, ecc. Per finire, con la vicenda ‘cinese’ di Dolce e Gabbana. Conclusione: non possiamo fare a meno di andare sui social, ma dobbiamo farlo con competenza.

Per rendere concretamente l’idea di come gestire al meglio il marketing sulla rete, Eugenio Camodeo, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, ha presentato un caso studio relativo all’applicazione del digital marketing al settore enogastronomico, evidenziando potenzialità e rischi dei nuovi canali e delle tecnologie digitali. Sempre più diffuse nel segmento del ‘delivery food’. A seguire, l’illustrazione di un sistema digitale innovativo, il Tag4Video, che consente di rendere interattivo qualsiasi tipo di video, aggiungendo contenuti multimediali attraverso dei ‘tag’. Con semplici pop-up è possibile inserire informazioni e contenuti extra (testi, mappe, video, ecc.), senza appesantire il corpo del messaggio principale. Si tratta di video semplicissimi, facili da fare anche in autoproduzione.

Ma per chi non si volesse cimentare in proprio, la start-up nata dalla facoltà di ingegneria dell’Università offre una consulenza ad ampio raggio, dalla vendita della licenza alla realizzazione del prodotto finito che, a partire da un software di base, può essere variamente personalizzato. Il tutto a costi contenuti e assolutamente competitivi, nell’ordine dei duecento euro l’anno per le versioni più semplici.

“A settembre vorrei fare un grande accordo – precisa infine Antonio Rosati, presidente di Arsial che ha patrocinato l’iniziativa – sottoscrivere una convenzione con Aurus e la facoltà di Ingegneria dell’Informazione de ‘La Sapienza’, per mettere il sistema pubblico della ricerca nelle condizioni di poter offrire alle nostre aziende agroalimentari, il supporto necessario a fare del digital marketing uno strumento di penetrazione commerciale. Attraverso cui vendere meglio il cibo italiano, sinonimo di cibo sano per antonomasia, e il nostro territorio”.