Su questa pagina del sito di Arsial, dedicata al focus tematico “Biodiversità”, è stato pubblicato il Registro Volontario Regionale, sezione vegetale, aggiornato al 31 dicembre 2021.
Nel 2021, alla sezione vegetale del Registro Volontario Regionale (RVR), istituito dall’art. 2 della L.R. n. 15/2000, sono state iscritte, quali risorse genetiche d’interesse agrario, autoctone del Lazio ed a rischio di erosione genetica, due vitigni, Cimiciara b e l’Uva Greca Puntinata b (detta anche Greco o Empibotte) e tre cloni di selvatici di pesca nettarina, detta comunemente Crasiommolo (Crisomolo o Graziommolo), precisamente i Crasiommoli clone A, clone B e clone C.
- La Cimiciara b è coltivata esclusivamente nella provincia di Frosinone, con particolare riferimento al comune di Castro dei Volsci. Le origini di questo vitigno non sono certe, ma di sicuro è coltivato da oltre cinquant’anni. Il progressivo abbandono delle campagne avvenuto nella seconda metà del secolo scorso ha portato ad una progressiva diminuzione della superficie vitata comunale, le superfici residue sono molto piccole e destinate alla produzione di vino per autoconsumo. Negli appezzamenti sono presenti viti sparse di Cimiciara b. ultracentenarie, franco-piede, poste a dimora unitamente a piante di olivo ed allevate ad alberata.
- L’Uva Greca puntinata b, detta anche Greco o Empibotte, è un vitigno coltivato soltanto nella provincia di Viterbo, con particolare riferimento al comune di Acquapendente. I tre detentori, concordano sul fatto che ad Acquapendente l’Uva Greca puntinata b si è coltivata sicuramente in modo intensivo fino agli anni ’50 del Novecento, per poi essere sostituita da varietà maggiormente richieste dal mercato (fra gli anni ’60 e ’70). L’Uva Greca puntinata b è conosciuta tra i locali con il semplice nome di Greco, ma già a metà Ottocento, il famoso botanico Giorgio Gallesio, in sosta ad Acquapendente, descrivendo le caratteristiche dei vitigni locali, si soffermò su una particolare varietà denominata Uva Greca che presentava caratteristiche del tutto peculiari rispetto alle altre rinvenute nei paesi limitrofi e nella stessa Acquapendente. La descrizione di Gallesio è del tutto compatibile con le caratteristiche della varietà iscritta al Registro Volontario Regionale.
- Crasiommoli cloni A-B-C: si tratta di selvatici di Prunus persica laevis (nettarina) diffusi un tempo negli orti familiari dell’Agro di Velletri, ciò non è stato riscontrato in altre aree peschicole del Lazio. Negli areali pedemontani di Velletri sono diffusi diversi ecotipi di queste nettarine selvatiche: a polpa aderente e spiccagnola, di dimensioni molto piccole o piccole e con varie sfumature di colore della buccia. La propagazione avviene prevalentemente attraverso il seme, ciò giustifica la variabilità genetica delle caratteristiche dei frutti.
Nel mese agosto questi frutti vengono commercializzati nei mercati di Velletri in cesti preparati dagli agricoltori locali.
Con le cinque risorse genetiche poste sotto la tutela della L.R. n.15/2000, tutte ad altissimo rischio di erosione, alla sezione vegetale del RVR risultano iscritte ben 228 risorse genetiche, tra erbacee e legnose.
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