Vinitaly 2016, il Lazio sulla strada giusta

27/04/2016 - 

Ritorna il Padiglione Lazio, soddisfatti i produttori che stringono i primi contratti, apprezzamento diffuso tra operatori e visitatori

Ad appena due settimane dalla conclusione della manifestazione veronese, Arsial e Regione Lazio fanno un primo bilancio della partecipazione al Vinitaly 2016. Ma prima ancora delle istituzioni sono i produttori, direttamente e tramite un questionario, a dire come è andata al Vinitaly, tra contatti, vendite e nuovi mercati.

Il 75 per cento di essi – su un totale di 58 aziende laziali presenti –  si ritiene mediamente soddisfatto della propria partecipazione: per il 59% si è trattato di buoni contatti di lavoro, mentre il restante 16% li definisce addirittura ottimi. Molti i contratti chiusi direttamente in occasione della tre giorni veronese riservata agli operatori, mentre l’80% delle aziende che non sono riuscite a stringere accordi commerciali, segnalano comunque l’apertura di prospettive interessanti per il futuro.

Per l’assessore all’agricoltura della Regione Lazio, Carlo Hausmann, “E’ andata molto bene, c’è stato un notevole incremento delle trattative, l’apertura di nuovi mercati e Il consolidamento di quelli tradizionali”. “Da un punto di vista tecnico – prosegue l’assessore – il Lazio è una regione molto concentrata sui vini bianchi e un operatore si aspetta di lavorare soprattutto su questa tipologia. In realtà, i nostri rossi hanno dimostrato un’ottima performance e anche i comparti speciali, come gli spumanti e i passiti, che rappresentano ancora una piccola nicchia sono andati molto bene e sono di grande interesse soprattutto per i nuovi mercati”.

Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, a proposito della partecipazione regionale parla di “anno Uno del Lazio a Vinitaly” e aggiunge “dopo le tante polemiche del passato, finalmente la nostra regione ha girato pagina e lo ha fatto con sobrietà, stile e attenzione all’uso delle risorse pubbliche. Lo stand del Lazio è stato molto frequentato e abbiamo avuto un riscontro molto positivo delle aziende e, grazie alla presenza del presidente Zingaretti e alla partecipazione assidua dell’assessore Hausmann, i produttori hanno avuto la testimonianza di quanto questo settore sia importante per la Regione”.

“Al Vinitaly, continua Rosati, il padiglione del Lazio ha ospitato i più grandi studiosi italiani di viticoltura, gli opinion leader del settore con i quali abbiamo tracciato le grandi vie maestre che il Lazio dovrà seguire. E proprio su questo, a maggio, organizzeremo un seminario molto importante presso la cantina sociale Cincinnato di Cori, dove parleremo del lavoro concreto da fare con le aziende, insieme all’università della Tuscia e al Crea di Velletri, per migliorare ancora la qualità”.

Nel merito delle azioni da intraprendere, è ancora l’assessore ad intervenire: “si sta aprendo un mercato che preme di più sul prezzo, ma che richiede una crescita importante da parte delle aziende. Questo è lo sforzo più grande, insieme alla necessità di costruire un’immagine vera e autentica, ma più accattivante, dei nostri vini e dei territori che ci sono dietro, creando una unicità che per il Lazio è la regione di Roma”.

Alla manifestazione veronese il Lazio ha partecipato anche con altri prodotti del territorio organizzando, con la collaborazione degli istituti alberghieri, degustazioni dei vini associate a specialità gastronomiche. In particolare, chi ha seguito l’iniziativa ‘Vinitaly in the city’, la vetrina del Salone internazionale del vino che la Fiera ha organizzato in città, sostiene che i prodotti del Lazio “sono stati letteralmente spazzati via dal pubblico che ha mostrato un grande interesse per le nostre specialità”.