Un giudizio nettamente positivo quello che si raccoglie tra i produttori del Lazio in questi giorni, mentre sono in corso i preparativi per l’avvio della nuova stagione di vendemmia.
Sebbene la maturazione della maggior parte delle uve sia ancora lontana dal raggiungere il momento ottimale per la raccolta, mediamente si riscontra ovunque uno stato sanitario dei grappoli più che soddisfacente, con l’assenza di muffe e la presenza di acini caratterizzati da una buona turgidità. Segno evidente che salvo casi isolati, specie coincidenti con gli impianti più giovani, le piante non sembrano risentire quest’anno di particolari stress da carenza idrica dovuti a prolungati periodi di siccità. I cui effetti tra l’altro sono stati alleviati, in questi ultimi giorni, dalle benefiche precipitazioni registrate in alcuni areali di produzione.
Una primavera piovosa e un inizio estate caratterizzato da temperature abbastanza basse hanno comportato un ritardo nello sviluppo vegetativo delle piante, tanto che lo stato di maturazione delle uve oggi presenta, rispetto al periodo, un ritardo di circa 10 giorni, con un certo grado di variabilità a seconda delle zone. Così la raccolta dello chardonnay al Circeo si è spostata dal 20 al 28 di agosto, mentre a Cerveteri le prime vendemmie delle varietà precoci, di norma effettuate subito dopo ferragosto, sono slittate all’ultima settimana del mese.
“Le prime partite di chardonnay che stanno entrando in cantina – ci conferma Arianna Colaiocco, enologa alla cantina sociale di Cerveteri – presentano una buona gradazione, mentre fanno ben sperare i campionamenti in corso in questi giorni sulle uve nere: merlot, sangiovese e montepulciano. Ci aspettiamo un’ottima vendemmia, abbondante anche nelle quantità”.
Qualità e quantità che non guastano dopo l’infelice annata del 2018 quando in larga parte della regione, per l’effetto dirompente delle malattie fungine e dell’instabilità climatica, si erano registrate perdite medie nell’ordine del 15/20% del prodotto.
“Uve sane, ben equilibrate, produzione dignitosa: ci sono tutti i presupposti per una bellissima annata, con risultati enologici altrettanto buoni. Questa potrebbe essere un’annata da riserve” è il commento di Marco Carpineti che a Cori conduce da anni una azienda viticola biologica di medie dimensioni. Un giudizio che viene confermato nella sostanza anche alla cooperativa Cincinnato, i cui soci gravitano nello stesso areale di produzione. Ma anche più a sud, alla cantina Sant’Andrea del Circeo, come più a est, nelle terre del Cesanese, le previsioni sono più che ottimistiche.
Buone prospettive ancora per il Frascati, dove le scorte delle precedenti campagne sono praticamente finite e dove ci si aspetta, insieme ad una buona qualità dei vini e a quantità nella media, un miglioramento tendenziale dei prezzi delle uve. Sempre troppo contenuti comunque secondo Roberto Rotelli, presidente della strada del vino dei Castelli romani, per contrastare efficacemente il progressivo disinvestimento in atto sul vigneto Lazio, dove, “se non c’è reddito, continueranno gli espianti”.
E per finire, un rapido sguardo all’alto Lazio. Sul litorale tirrenico, la cantina S. Isidoro di Tarquinia prevede di avviare la vendemmia “con un buon raccolto” già a partire dai primi di settembre, mentre più all’interno la cantina sociale di Montefiascone aprirà i battenti verso la fine del prossimo mese quando inizieranno i primi conferimenti dei circa 35 mila q.li di uve bianche, soprattutto trebbiano e malvasia, e degli oltre 5 mila di rosse da parte dei produttori associati. Operazioni di raccolta invece già avviate a pieno ritmo in questi giorni nelle terre del grechetto, ai confini con l’Umbria. Qui a Civitella d’Agliano, presso l’azienda biologica di Sergio Mottura, è iniziata la vendemmia del merlot con un’annata che si preannuncia molto positiva: “quantità nella norma e uve molto belle”.