‘Vigne di Roma’, rete di imprese per la qualità dei vini del Lazio

22/09/2017 - 

Nata in sordina nel 2015, grazie anche all’impulso determinate di Arsial presso la cui sede si sono svolti i primi incontri tra produttori, la rete di imprese ‘Vigne di Roma’ sceglie il palcoscenico di “Taste of Roma”, principale evento enogastronomico della Capitale – in corso da ieri fino al 24 settembre presso i giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica – per presentarsi al pubblico. E lo fa in grande, con il supporto mediatico del nuovo format televisivo ‘MangiaeBevi tivù’ del Canale 826 di Sky, un’ampia platea di giornalisti e giornaliste che curano rubriche tematiche su testate generaliste della Capitale e su prestigiose riviste specializzate di enogastronomia, nonché autori di guide di settore e conduttori di programmi televisi. C’è Fabio Turchetti, Luigi Cremona, Jerry Bortolan, Andrea Gabrielli e molti altri.

Presenti, oltre ai produttori che partecipano alla ‘cordata’, l’Amministratore unico di Arsial Antonio Rosati, Fabio Carnevali, editore e direttore ‘MangiaeBevi’ che illustra la nuova iniziativa e poi passa a turno il microfono ai titolari delle aziende più rappresentative e ai tanti ospiti convocati per l’occasione.

Ad aprire Marco Carpineti, titolare dell’omonima cantina in quel di Cori (LT), uno delle anime della rete d’imprese, socio fondatore insieme ad altri 5 produttori (oggi divenuti 15 e pronti ad accoglierne altri, purchè del Lazio e purchè interessati a lavorare insieme):”Notate la stima, l’amicizia che c’è tra noi produttori? – esordisce Carpineti – Se Marta è brava (rivolgendosi a Marta Cotarella che gli siede accanto) fa spazio anche a me. Si tratta di un valore aggiunto per l’intero territorio. A Roma, si produce vino da più di 1800 anni. Senza dire bugie, dobbiamo sdoganare il fatto che il Lazio sia fatto solo di ‘Romanelle’ (il tradizionale contenitore di vino sfuso dei castelli romani, a basso costo e di infima qualità, tanto caro alle osterie romane ‘veraci’). Dobbiamo comunicare la qualità dei nostri vini e qui la stampa ci può offrire una collaborazione fondamentale.”

Poi prende la parola Marta Cotarella, figlia di Renzo e nipote di Riccardo, tra i nomi più noti dell’universo enologico, che insieme alle sorelle gestisce le due aziende vitivinicole di famiglia, a cavallo tra Lazio e Umbria, la Falesco e la Famiglia Cotarella, con quasi 3 milioni di bottiglie prodotte l’anno. “Vogliamo ragionare in quindici e portare fuori idee da 15 produttori. C’è un bel clima di amicizia – ribadisce la signora Cotarella – di stima, di conoscenza reciproca.”

Perché ‘Vigne di Roma’? Lo spiega Rosati, quando dice:”sapete quali sono i brand più conosciuti al mondo? Un’indagine Nielsen ha certificato che al primo posto viene la Coca Cola, al 2° la Ferrari; certo Coca Cola e Ferrari si sa, sono marchi conosciuti in tutto il mondo! Ma al terzo posto, viene Roma. Chi non la conosce? Un turista canadese o giapponese il Lazio non sa nemmeno che cosa sia, Roma la conoscono tutti! Certo, si sceglie un’immagine importante, un’identità che bisogna saper rappresentare in modo adeguato. Tra le nostre cantine, c’è un grande fermento. Questi signori, la qualità l’anno già assicurata. Ora devono lavorare insieme. Cooperare per competere, questa è la mia idea. Come fanno i francesi, i tedeschi.”

Ma Roma è anche un mercato eccezionale da aggredire, appena scalfito fino ad oggi. “Roma è una miniera d’oro – dice Antonio Santarelli di Casale del Giglio, una delle cantine più ‘aggressive’ del territorio laziale, con sede a Cisterna, in provincia di Latina. “Qui – aggiunge – è rappresentata una rete di produttori che caratterizza la qualità del Lazio. L’export è un’opportunità interessante, ma io sono fautore del Km zero. La quota di mercato, detenuta dai vini del Lazio a Roma, è ancora molto ridotta. Taste of Roma può essere l’occasione e insieme il veicolo per unire sinergie, al fine di offrire una presentazione adeguata dei nostri vini a chi visita la città. Già in passato si era parlato di una carta dei vini sviluppata insieme, ora il clima è diverso, vogliamo essere concreti.”

“L’idea della rete di imprese – aggiunge Paolo Perinelli di Casale della Ioria e uno dei promotori più convinti della DOCG Cesanese – è innovativa, permette a tutti di partecipare, è una rete aperta”. Tutti d’accordo sulla necessità di aggredire in primo luogo il mercato romano, tutti convinti che occorra un’unione di intenti, ma c’è anche qualcuno, tra i critici enogastronomici e i giornalisti presenti, che qualche dubbio ce l’ha. “Negli ultimi 30 anni – interviene Andrea Gabrielli del Gambero Rosso – abbiamo assistito a più riprese a 4-5 tentativi di mettere insieme le aziende vitivinicole del Lazio sotto un unico ombrello, ma fino ad oggi non si è ottenuto alcun risultato concreto, così come a nulla sono servite le tante ricerche avviate dalle istituzioni pubbliche per accompagnare le aziende nella qualificazione delle produzioni vitivinicole. Mi convincete che questa è la volta buona?”

“Questa volta è diverso – precisa Antonio Rosati – la rete è fatta da imprenditori privati, che rischiano capitali privati. Io sono orgoglioso del risultato che oggi presentiamo perché ‘Vigne di Roma’ è nata in Arsial, le prime riunioni si sono tenute presso la nostra sede. Potrei citare il caso dell’enoteca regionale che perdeva 600 mila euro l’anno e oggi, affidata a un gruppo privato, frutta alle casse regionali 400 mila euro ed è un luogo dove si consuma solo Lazio; potrei citare il corner dell’aeroporto di Fiumicino, che propone a milioni di passeggeri in transito il meglio dell’agroalimentare laziale. Il Lazio sta cambiando. La Regione deve promuovere, non gestire.”

Le aziende associate

Marco Carpineti, Casale del Giglio, Casale della Ioria, Castello di Torre in Pietra, Cincinnato, Consoli, Famiglia Cotarella, Federici, Donato Giangirolami, Papalino, Poggio le Volpi, Principe Pallavicini, Tenuta Sant’isidoro, Terre di Marfisa.

‘Vigne di Roma’: scarica il comunicato stampa

In concomitanza con l’esordio del nuovo network ‘Vigne di Roma’, decollano due ulteriori iniziative in campo enogastronomico, che intendono essere sinergiche con la prima:

  • MangiaeBevi tivù – nuovo format televisivo, che andrà prossimamente in onda su RadioRadioTV, canale 826 del bouquet di SKY
  • Gelato dal gusto di…vino – Il gelato artigianale di Günther incontra i vini del Lazio