Qualità e sicurezza alimentare, l’argomento al centro del convegno odierno organizzato a Roma presso l’auditorium dell’Ara Pacis, polo di riferimento per la Regione Lazio e per Roma Capitale per le iniziative riconducibili ai temi di Expo 2015. Un incontro rivolto al cittadino consumatore, la cui tutela è assicurata da opportune azioni di prevenzione, formazione e controllo, realizzato da Lazio Innova con il coordinamento scientifico dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana, cui hanno preso parte tra gli altri l’Assessorato all’agricoltura della Regione Lazio, Arsial e Unioncamere Lazio.
Un viaggio nel mondo della sicurezza alimentare che a partire dall’apparato normativo e istituzionale preposto al sistema dei controlli in un contesto di armonizzazione europea sempre più stringente, pone l’accento sullo sviluppo di una cultura della sicurezza e della qualità che deve investire progressivamente il complesso universo della produzione, della distribuzione e della somministrazione degli alimenti. Un percorso lungo il quale, tuttavia, il consumatore svolge un ruolo chiave, non solo rivendicando adeguati controlli, ma soprattutto intervenendo da protagonista consapevole in una fase estremamente delicata della filiera, laddove occorre fare delle scelte di acquisto, utilizzare e saper interpretare le informazioni disponibili, in primo luogo quelle riportate in etichetta, accompagnare e gestire il cibo dal punto vendita al momento del consumo finale presso la propria abitazione. Ma come ci insegnano le più eclatanti vicende legate alle emergenze alimentari, dalla mucca pazza all’influenza aviaria, sono sempre più i mezzi di comunicazione di massa a svolgere un ruolo decisivo nell’orientamento del consumatore. Diviene quindi fondamentale per le istituzioni scientifiche garantire una puntuale ed efficace diffusione delle informazioni.
“Nel momento in cui è in corso l’Expo milanese – dichiara Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, intervenendo nel corso dei lavori – noi nel Lazio stiamo tentando di intraprendere una strada di sviluppo attraverso il cibo e l’agricoltura. Non a caso questo settore rappresenta il 17% del Pil del Lazio e il 14-15% del Pil italiano. E allora la questione della sicurezza alimentare diventa centrale”.
“Grazie all’Istituto zooprofilattico e alle altre istituzioni – continua Rosati – abbiamo un sistema di controlli che ci è invidiato nel mondo. Dobbiamo farne un fattore di qualità e garanzia e un know how in grado di dare identità ai nostri prodotti. La difesa del buon cibo e della filiera corta, insomma, è sostanza, identità e possibilità per il Paese, e per la Regione, di giocarsi le sue carte. Possiamo dire al mondo: mangiate italiano perché mangiate sano e sicuro”.