Sono i motivi di preoccupazione a prevalere nel quadro mondiale della produzione cerealicola tracciato ieri nell’ambito del 12° incontro internazionale della filiera, svoltosi come di consueto a Roma, presso il tempio di Adriano, su iniziativa della Camera di Commercio e con la collaborazione di Arsial.
Darren Cooper, Senior Economist dell’International Grains Council, parla addirittura di ‘tempesta perfetta’ elencando le ragioni che stanno condizionando pesantemente l’intero comparto cerealicolo. Aumento di produzione e tensioni commerciali sono i tratti distintivi dello scenario che è possibile tracciare al momento sulla base delle informazioni disponibili. Gli stock molto consistenti, sebbene in lieve diminuzione nell’ultimo anno, risentono per la quasi totalità dei cereali delle buone produzioni delle ultime campagne e delle tensioni geopolitiche che spingono alla loro conservazione. Mentre sul lato della domanda, le incertezze nelle relazioni commerciali e la riduzione del fabbisogno in Cina, dovuto soprattutto alla diffusione della peste suina africana in estremo oriente, fanno prevalere i fattori depressivi. Di conseguenza, i prezzi registrano le peggiori performances degli ultimi anni ed è difficile intravvedere un’inversione di tendenza. In generale, tra gli operatori commerciali e non, prevale un atteggiamento ribassista. Anche perché a dominare il quadro complessivo rimane la guerra commerciale Usa – Cina.
Oltretutto, anche le previsioni di produzione per la nuova campagna che sta per cominciare sono abbastanza ottimistiche, con aumenti di produzione stimati a + 3,6% per il frumento nel suo complesso, + 0,5 per il mais, + 5,8% per l’orzo. Con la sola eccezione del riso che invece, rispetto al 2018, si presenta con il segno meno, in riduzione di 1,5 milioni di tonnellate.
Nonostante alcuni fenomeni significativi degli ultimi anni tendano a qualificare la filiera di produzione cerealicola italiana come segmento di produzione qualificata e riconoscibile, si ha l’impressione che il nuovo status acquisito dalle materie prime cerealicole, passate come si sostiene da commodity a prodotti strategici nelle relazioni commerciali, non sia sufficiente a sottrarle alle tensioni che agitano il mercato globale.
Scarica il rapporto di Agrocamera sulla Campagna cereali 2019/20