Bologna 8-11 settembre 2017.
Dopo alcuni anni di assenza, le imprese agroalimentari del Lazio saranno nuovamente rappresentate in un unico spazio regionale al Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale, allestito presso la Fiera di Bologna.
PAD. 26 – Stand B69, C68 – A69, B68
L’appuntamento cardine per il mondo del biologico, giunto quest’anno alla 29^ edizione, la cui capacità di attrazione ha fatto registrare numeri importanti nel 2016, con la partecipazione di oltre 800 espositori e la presenza di 47.000 visitatori.
Diciotto le aziende biologiche del Lazio, operanti nel settore della trasformazione agroalimentare a rappresentare i più svariati segmenti merceologici, dalle confetture alle conserve, dall’olio extravergine alla birra artigianale, dai prodotti da forno a quelli della pasticceria, dai formaggi all’ortofrutta. Ma anche prodotti trasformati ottenuti da materie prime importate, quali cacao e caffè. Un vasto assortimento, che dà la misura dell’intraprendenza dell’imprenditoria regionale e mette in mostra i risultati di un settore, quello della produzione biologica, che sebbene possa considerarsi maturo, continua tuttavia a crescere a ritmi sostenuti.
Interessante notare soprattutto, in questa sede, come cresca costantemente a livello nazionale nel corso degli ultimi 15 anni (2000 – 2015) il numero dei preparatori esclusivi e dei produttori-preparatori, passati rispettivamente da 2.817 a 7.061 e da 1.330 a 7.366, a segnalare che negli anni più recenti l’attenzione si concentra più sulla fase di trasformazione o sull’integrazione tra produzione e trasformazione, a discapito della produzione primaria esclusiva. Dando, per questa via, risalto sempre più alle produzioni biologiche trasformate e agli investimenti agroindustriali di filiera.
In questo quadro, al Lazio spetta una posizione di tutto rispetto, così come peraltro avviene a livello di superfici agricole investite, a proposito delle quali (dati Sinab 2015) la nostra regione si colloca al sesto posto nella classifica nazionale.