Castagne del Lazio: delizia di stagione, tra tipicità e tradizione

07/11/2024 - 

Un viaggio tra le località del Lazio per conoscere le produzioni più rinomate, simbolo di autenticità e tradizione.

L’autunno nel Lazio è sinonimo di colori caldi, profumi avvolgenti e sapori autentici che affondano le radici nella tradizione e nella cultura del territorio. Tra i prodotti più rappresentativi di questa stagione spiccano castagne e marroni, frutti pregiati delle montagne e delle colline laziali, coltivati con cura e raccolti manualmente per preservarne l’eccellenza. Diverse località del Lazio sono famose per la loro produzione di castagne, ciascuna con caratteristiche peculiari e uniche, che le rendono distinte e inconfondibili.

CASTAGNA DI VALLERANO DOP
La Castagna di Vallerano DOP proviene dai castagneti di Vallerano, in provincia di Viterbo, ed è una delle varietà più rinomate per qualità e sapore. Il frutto ha una buccia lucida e una polpa croccante, dolce e profumata, che la rende perfetta per diverse preparazioni culinarie, dalla cottura al forno alla trasformazione in crema di castagne.

CASTAGNO ROSSA DEL CICOLANO PAT
Originaria del Cicolano, una zona montuosa tra le province di Rieti e L’Aquila, la Castagna Rossa del Cicolano è conosciuta per la sua buccia rossastra e la polpa dolce e farinosa. È ottima da consumare arrosto  o nella preparazione di farine per dolci e piatti tradizionali.

CASTAGNA DI TERELLE PAT
Prodotta nel comune di Terelle, in provincia di Frosinone, la Castagna di Terelle è considerata di grande pregio, per le sue dimensioni generose e la polpa dolce. Viene spesso impiegata per preparare zuppe, dolci e piatti tradizionali autunnali.

IL MARRONE ANTRODOCANO PAT
Si raccoglie nei boschi rigogliosi che circondano il comune di Antrodoco, un’area ricca di storia e natura situata tra le montagne della provincia di Rieti, tra la metà di settembre e la metà di novembre. Il Marrone Antrodocano è apprezzato per le dimensioni rilevanti e la dolcezza della polpa, che lo rendono ideale sia per il consumo fresco sia per la preparazione di dolci tradizionali e confetture.

IL MARRONE DI ARCINAZZO ROMANO PAT
Arcinazzo Romano, situato ai piedi dei Monti Simbruini, in provincia di Roma, è una località conosciuta per le sue bellezze naturali e i suoi boschi di castagno. La raccolta del Marrone di Arcinazzo Romano avviene manualmente dalla metà di ottobre, garantendo così una cura scrupolosa nella selezione dei frutti. Si distingue per il suo sapore ricco e avvolgente, perfetto per arrostire ed esaltare i piatti autunnali più classici.

IL MARRONE DEI MONTI CIMINI PAT
I Monti Cimini, in provincia di Viterbo, vantano un territorio di origine vulcanica, ideale per la crescita dei marroni. Conosciuto per la sua qualità eccellente, il Marrone dei Monti Cimini viene raccolto tra settembre e novembre. Questi marroni hanno una buccia sottile e facile da pelare, con una polpa compatta, ideale per essere trasformata in farina per la preparazione di piatti e dolci tipici.

IL MARRONE DI CAVE PAT
Cave, comune della provincia di Roma con una lunga tradizione agricola, è noto per questa particolare tipologia di marrone, prodotto negli incantevoli castagneti secolari dei Monti Prenestini. Raccolto a ottobre per due settimane, il Marrone di Cave è un esempio di come la tradizione e la dedizione degli agricoltori locali siano alla base di un prodotto di grande qualità, che sulle tavole regala un sapore dolce e deciso.

IL MARRONE DI LATERA PAT
Latera, piccolo borgo situato nei pressi del Lago di Bolsena in provincia di Viterbo, è noto per i suoi castagneti ben curati che si estendono lungo le colline circostanti. La raccolta del Marrone di Latera si concentra durante il mese di ottobre e comprende un’attenta cernita manuale per assicurare la massima qualità. Questa varietà è nota per la sua polpa delicata e la versatilità in cucina, dai piatti salati alle ricette dolci.

IL MARRONE SEGNINO PAT
Segni, in provincia di Roma e circondato da paesaggi montuosi ricchi di vegetazione, è un luogo dove la coltivazione del marrone è parte integrante della cultura locale. Il Marrone Segnino è raccolto manualmente per tutto il mese di ottobre nelle zone montuose di Segni e dei comuni limitrofi: Carpineto Romano e Gorga. Questi marroni sono famosi per la loro consistenza morbida e il sapore dolce, perfetti per essere gustati al naturale o per arricchire ricette tipiche.

Oltre alle produzioni indicate, meritano una menzione particolare alcune varietà di castagne locali, incluse tra le risorse tutelate della nostra biodiversità agricola (L.R. 15/2000):

  • Inzita di Capranica Prenestina: coltivata nel territorio di Capranica Prenestina (RM), è una varietà tipica dell’area, oggi riconosciuta come Monumento Naturale “Castagneto Prenestino”. È ottima da gustare come caldarrosta o da mangiare fresca, ma principalmente è destinata all’essiccazione tramite affumicatura per la produzione della “Mosciarella di Capranica Prenestina” (PAT);
  • Inedito Rosciola (Rosciola di Cave): castagna di piccole dimensioni, consumata sia fresca sia secca. Non ha bisogno di cure particolari ed è usata principalmente per il consumo familiare. Si produce nel comune di Cave (RM);
  • Marrone Premutico: è un marrone dalle qualità pregiate, tipico dell’Alta Tuscia, diffuso soprattutto nel territorio di Bomarzo (VT), alle estreme pendici dei Monti Cimini;
  • Pelosella: il nome si deve al ciuffetto presente sulla punta del frutto. È una castagna di piccole dimensioni, molto resistente e dal sapore particolare. È tipica della Valle di Comino, in provincia di Frosinone;
  • Pizzutella: chiamata così per la sua caratteristica forma appuntita, questa castagna ha una polpa dolce, si sbuccia facilmente ed è particolarmente adatta per essere arrostita. Come la Pelosella, è prodotta soprattutto nella Valle di Comino.

UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE
Nel Lazio, le castagne rappresentano un simbolo di cultura, tradizione e rispetto per l’ambiente. Con il loro gusto autentico e le preziose proprietà nutritive, offrono un’esperienza genuina per chiunque desideri riscoprire i sapori di un tempo e contribuire all’economia locale. Promuoverne il consumo significa sostenere le comunità rurali e preservare tradizioni antiche, che hanno contribuito a fare del Lazio una tra le regioni più ricche di biodiversità e saperi agricoli.