Il lavoro di Arsial sugli autoctoni, nel corso del tempo, sta determinando la crescita della base ampelografica della nostra regione. A fine 2020, altri tre vitigni sono stati iscritti nel registro regionale.
La Regione Lazio, con le determinazioni dirigenziali n. G12667/2020 e n. G12668/2020, ha inserito tre varietà autoctone a bacca scura nel Registro regionale delle varietà di vite classificate idonee alla produzione di uva da vino: la Maiolica n., il Maturano nero n. e l’Uva Giulia n. Con un altro provvedimento, la determinazione n. G00035/2021, ha invece apportato alcune variazioni all’utilizzo dei sinonimi riconosciuti dal registro, con l’intento di chiarire la denominazione di alcuni vitigni, favorendone la riconoscibilità. Come per la sinonimia riconosciuta tra Grechetto rosso e Sangiovese, che rappresenta il caso più eclatante.
Tutti e tre gli atti, di recentissima adozione, scaturiscono dalle attività di riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni, che Arsial sta conducendo da anni con l’obiettivo di ampliare la base ampelografica regionale. Un lavoro certosino che include rilevazioni sul territorio, rilievi ampelografici e ampelometrici, indagini storiche, microvinificazioni, ma anche iniziative di comunicazione e divulgazione, realizzate nell’ambito delle attività a tutela della biodiversità agraria regionale, che l’Agenzia svolge in adempimento alla L.R. n. 15/2000.
I tre vitigni Maturano nero, Uva Giulia e Maiolica (con il sinonimo Nostrano) sono iscritti anche nel Registro volontario regionale (RVR), che tutela la nostra biodiversità autoctona di interesse agrario. L’Agenzia sta predisponendo un dossier per il riconoscimento ufficiale del sinonimo Nostrano per il vitigno Maiolica anche nei registri vitivinicoli. Allo stesso tempo sta operando per l’inserimento dei tre autoctoni nella base ampelografica dell’IGT Frusinate, nella tipologia monovitigni.
LA VITICOTURA AUTOCTONA NEL LAZIO
Il Lazio è una regione a forte presenza di autoctoni. In tutto, i vitigni autoctoni laziali sono 35 e coprono il 25% circa delle superfici vitate. Di questi, ben 27 sono iscritti anche nel Registro volontario regionale (RVR). All’interno del quale, nel complesso, risultano censiti e caratterizzati 45 biotipi di vite del nostro territorio, considerati a rischio di erosione genetica.
I vitigni autoctoni rappresentano per la nostra regione un elemento di differenziazione qualitativa-organolettica del vino, ma anche uno strumento di valorizzazione turistica e di riscoperta socioculturale della zona geografica di origine. Spesso, proprio la produzione di un vino unico, capace di caratterizzare inequivocabilmente un territorio, diventa il centro nevralgico di innumerevoli iniziative di sviluppo, che interessano intere comunità, rilanciando l’economia e le filiere locali.
ARSIAL E GLI AUTOCTONI
Il lavoro di tutela e valorizzazione degli autoctoni promosso da Arsial, finora ha portato all’iscrizione di 9 vitigni laziali nel Registro nazionale delle varietà di vite (RNVV) e nel Registro regionale delle varietà di vite classificate idonee alla produzione di uva da vino. Al momento, l’Agenzia sta lavorando all’iscrizione di due nuovi biotipi a bacca bianca nel RVR e nel RNVV: la Cimiciara e l’Uva Greca-Empibotte.
Sempre l’Agenzia, sui terreni dell’azienda dimostrativa di Velletri (RM), nel corso 2020 ha realizzato un vigneto sperimentale dedicato alla biodiversità vitivinicola laziale. Il vigneto misura circa 1 ettaro di superficie vitata e ospita 4.000 barbatelle. Oltre ai due vitigni di riferimento, Malvasia di Candia e Montepulciano, nel vigneto sono state impiantate 15 varietà autoctone della nostra regione: Maturano bianco, Pampanaro bianco, Reale bianca, Petroveccia bianca, Capolongo bianco, Tostella bianca, Lecinaro nero, Cesenese nero, Ulivello nero, Corapecora nero, Maturano nero, Nostrano nero, Uva Giulia nera, Calamaro nero e Capolongo rosso.
LA COLLABORAZIONE CON IL CREA-DC
In questi giorni, in collaborazione con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca difesa e certificazione (CREA-DC), l’Agenzia sta avviando il progetto “Risanamento da patogeni virali di germoplasma di vite autoctona della Regione Lazio”. Un’attività finanziata attraverso l’Operazione 10.2.1 del PSR Lazio 2014/2020, che include una molteplicità di azioni espressamente mirate al risanamento:
- la valutazione preliminare sullo stato fitosanitario di accessioni appartenenti a 10 varietà autoctone del Lazio, scelte fra quelle iscritte o in fase di iscrizione nel Registro Volontario Regionale;
- l’avvio di un programma di risanamento delle varietà, per le quali non sarà stato possibile individuare accessioni esenti da virus;
- la valutazione periodica delle accessioni in risanamento, per verificare l’effettiva eliminazione dei virus.
Il programma di ricerca è finalizzato all’avvio di una selezione clonale sulla 10 varietà vinicole prescelte, utile per consentire, agli operatori di settore, l’utilizzo di materiale viticolo “certificato” secondo le disposizioni del Regolamento UE 2016/2031.
IL REGISTRO REGIONALE DELLE VARIETÀ DI VITE
Il Registro regionale delle varietà di vite classificate idonee alla produzione di uva da vino è l’elenco delle varietà di vite, coltivate sul nostro territorio, considerate idonee alla produzione enologica, tra quelle già iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite. In allegato se ne fornisce una versione ampliata, allineata ai dati contenuti nel RVR, elaborata dagli uffici Arsial con l’intento di:
- garantire ai produttori informazioni utili alla designazione commerciale del prodotto;
- valorizzare i vitigni autoctoni;
- promuovere l’accesso degli agricoltori laziali alle misure di sostegno sulla conservazione della biodiversità vegetale “in azienda e in situ”, tramite l’Operazione 10.1.8 del PSR Lazio 2014/2020.
Allegati
Determinazione Dirigenziale n. G00035/2021
Registro Regionale delle Varietà di Vite Classificate Idonee alla Produzione di Uva da Vino – Versione Ampliata