La nuova PAC in provincia di Latina

21/04/2015 - 

Slitta al 15 giugno il termine per la presentazione delle domande per l’accesso al nuovo regime dei pagamenti diretti previsti dalla PAC 2014-2020, mentre al momento nessuno dei PSR presentati dalle singole regioni ha ottenuto l’approvazione definitiva da parte della Commissione UE. Nel frattempo, emerge una preoccupazione diffusa per l’aumento di complessità previsto dai meccanismi della nuova PAC che, a fronte di una richiesta di semplificazione, risponde con un appesantimento delle procedure.

Questi alcuni degli elementi che rischiano di condizionare l’avvio del nuovo ciclo della politica agricola comunitaria, evidenziati nel corso del convegno odierno promosso dalla Regione Lazio a Cori, dove si è fatto il punto sulle criticità che caratterizzano il settore primario nella provincia di Latina, a cavallo tra vecchia e nuova programmazione.

“Il nuovo PSR – dichiara l’assessore all’agricoltura della Regione Lazio, Sonia Ricci –parte dalle debolezze evidenziate nel corso della vecchia programmazione, che in particolare per la provincia di Latina non accordava la dovuta attenzione al comparto agro-industriale. Il nuovo piano, viceversa, individua nell’agro-industria uno degli elementi cardine dell’economia agricola regionale e intende sviluppare i sistemi organizzativi, cercando di favorire i processi di aggregazione della produzione. Puntiamo così a finanziare le filiere – prosegue l’assessore – ponendo al centro l’azienda agricola, sapendo tuttavia che la vera sfida passa per la qualità che deve essere chiaramente riconoscibile da parte del consumatore. A questi obiettivi cercano di dare risposta, in via prioritaria, le varie misure previste dal nuovo PSR”.

Sull’esigenza di aggregazione insiste anche l’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati. “Cooperare per competere”, condizione indispensabile per recuperare valore aggiunto agli operatori del settore agricolo. E, a proposito del nuovo PSR, illustra il ruolo che può svolgere Arsial a sostegno delle politiche regionali. Divulgare e trasferire innovazione, ovviamente, ma anche intermediazione con il mondo universitario per l’intercettazione della domanda di ricerca per il settore agricolo e agro-industriale. E ancora, potenziamento del sistema di qualità per le produzioni agricole della regione, sostegno al credito attraverso le garanzie offerte dal patrimonio di proprietà dell’Agenzia, promozione dell’aggregazione e sostegno alle organizzazioni dei produttori, supporto tecnico, infine, per le misure agro-climatico-ambientali.