La lezione del Cibus, materie prime di qualità e origine locale

12/05/2016 - 

I veri punti di forza del ricco paniere presentato dall’agroalimentare del Lazio.

Chiude a Parma la 18^ edizione di Cibus. Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, commenta così la partecipazione del Lazio al Salone internazionale dell’Alimentazione.

“Continua la crescita della qualità delle aziende, il Lazio inizia ad essere una regione di punta nel panorama nazionale dell’Agroalimentare. Importante la presenza al Cibus, una delle più significative manifestazioni di settore in Italia, un’ottima occasione per i nostri produttori di incontrare molti operatori internazionali di rilievo. Proseguiamo nel solco tracciato dall’amministrazione Zingaretti – conclude Rosati – per un’economia di prossimità, con un’elevata attenzione ai consumatori, ai cibi sani e in una prospettiva internazionale. Il cooperare per competere inizia a dare i suoi frutti”.

Durante i quattro giorni della manifestazione parmense, il padiglione Lazio, frutto di uno sforzo congiunto tra istituzioni diverse del sistema regionale, ha ospitato su un’area espositiva di 260 mq. venticinque aziende dell’agroalimentare e messo in mostra una vasta gamma di referenze di qualità, proponendo una serie di degustazioni basate sull’abbinamento dei prodotti. “Sulla scia del successo del Lazio a Expo 2015 – dice l’assessore all’agricoltura della Regione, Carlo Hausmann – a Parma abbiamo presentato ai buyers nazionali e internazionali i prodotti dell’eccellenza agroalimentare regionale, un ricco paniere capace di valorizzare a 360° il territorio laziale”.

“Durante le giornate della fiera – continua l’assessore – ho personalmente incontrato i 25 produttori, ascoltando le loro aspettative, raccogliendone idee e suggerimenti, annotando i punti su cui torneremo a confrontarci e a lavorare insieme. Al centro della nostra attenzione, rimane ben salda la tutela della produzione delle materie prime, da cui derivano le tante specialità alimentari del Lazio, e la promozione dell’origine locale delle produzioni quale punto di forza per allargare le fette di mercato a favore delle imprese e far conoscere i territori di provenienza”.