Kiwi verde, positivo l’export di febbraio-marzo

18/03/2021 - 

Malgrado il calo produttivo, la nostra filiera nazionale del kiwi resta la più importante del continente. L’export d’inizio marzo conferma il risultato positivo di febbraio.

La collocazione sul mercato estero del kiwi verde italiano prosegue in maniera regolare, attestandosi sul trend positivo delle scorse settimane. Lo conferma l’ultimo report periodico diramato dal Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara (CSO)*, che a cadenza regolare analizza l’andamento della filiera nazionale del kiwi, rilevandone prezzi, giacenze e volumi di vendita.

Nonostante il calo produttivo di questa campagna, che ha generato scarsa disponibilità soprattutto in alcuni calibri, quella italiana resta la filiera di riferimento per l’intero continente, anche in presenza di produzioni più economiche, provenienti soprattutto dal mercato ellenico. Proprio la concorrenza greca, che in gennaio ha causato un rallentamento generale del nostro export, nelle ultime settimane ha iniziato ad attenuarsi, a vantaggio delle produzioni italiane che hanno fatto registrare una crescita sensibile sui listini.

I PREZZI
Le aziende italiane, in questo frangente, tendono a collocare le pezzature maggiori sul mercato nazionale. Riguardo i prezzi all’ingrosso in rinfusa: i frutti di calibro 25 vengono venduti tra gli 1.85 e i 2.00 €/kg nei mercati più facoltosi del Nord Europa, i calibro 27 rientrano nell’intervallo 1.80-1.90 €/kg, mentre i calibro 30 e 33 si posizionano, rispettivamente, tra gli 1.65-1.70 €/kg e gli 1.55 e 1.65 €/kg. Per i cestini da 1 kg le ultime rilevazioni confermano: il prezzo dei calibro 36 tra gli 1.45-1.50 €/kg, i calibro 39 sugli 1.40-1.45 €/kg e i calibro 42 sugli 1.35 €/kg. Resta ancora molto ampio l’intervallo di prezzo per i calibro 46, con minimi posizionati sugli 0.95-1.00 €/kg per i cestini destinati all’Est Europa e massimi sugli 1.10-1.20 €/kg sul mercato inglese per i frutti in rinfusa.

VENDITE E GIACENZE
La situazione delle giacenze conferma il trend d’inizio anno. Nel solo mese di febbraio le vendite ammontano a 37.077 tonnellate, pari al 15,2% dell’intera produzione. Le giacenze scendono invece a 100.671 tonnellate, equivalenti al 43,2% del raccolto. Il trend, considerato il calo produttivo dell’ultima campagna, è sostanzialmente lo stesso dell’anno precedente. Nel mese di febbraio 2020 sono state vendute 40.271 tonnellate di kiwi verde e le giacenze ammontavano 106.558. In termini percentuali, nel solo mese di febbraio dello scorso anno, periodo ancora antecedente al lockdown, è stato venduto il 15,6% dell’intera produzione e le giacenze disponibili ammontavano al 41,2% del raccolto: su volumi produttivi decisamente più alti, stimati in 258.891 tonnellate totali, rispetto alle 232.642 della campagna 2020/21. Il confronto con la campagna precedente, ancora una volta, conferma la buona salute economica della filiera del kiwi, dove malgrado la contrazione produttiva in atto da diverse annate, la richiesta sui mercati resta sostanzialmente inalterata.

L’ECONOMIA DEL KIWI
La coltura del kiwi riveste un ruolo sostanziale per l’intera economia agricola regionale. L’Italia è il terzo produttore mondiale dopo Cina e Nuova Zelanda, ma il Lazio è il primo produttore nazionale con il 33% del totale produttivo. Le implicazioni economiche sono ancora più evidenti nell’Agro Pontino, cuore della nostra filiera regionale. Sul territorio, la grande vocazione del comparto e la qualità del prodotto sono tutelate dalla denominazione Kiwi di Latina IGP, che si ottiene soltanto da piante di Actinidia Deliciosa della varietà Hayward, coltivate in 24 comuni diversi, divisi tra la Provincia di Latina e il territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale.

*Fonte: CSO Italy – Centro Servizi Ortofrutticoli con sede in Ferrara (Italia), Via Bela Bartok 29/G, partita IVA 01433020383.