Kiwi verde: forte richiesta dai mercati esteri, nonostante il calo produttivo

13/01/2021 - 

Un nuovo report del CSO Servizi descrive l’andamento del kiwi verde sul mercato estero. La richiesta resta notevole, ma la collocazione dei frutti procede moderatamente per gli effetti del calo produttivo.   

La collocazione del kiwi verde italiano sul mercato estero procede con moderazione, ma le ragioni sono espressamente riconducibili al notevole calo produttivo che caratterizza la campagna di quest’anno. Lo conferma il nuovo report del CSO Servizi di Ferrara, che fotografa periodicamente l’andamento del mercato del kiwi, articolato in prezzi e tagli di riferimento, riportando le quotazioni attuali verso i maggiori Paesi importatori: 1,30 euro/kg per i frutti di calibro 42 richiesti soprattutto in Inghilterra, 1.35-1.40 euro/kg per i calibro 39 e 1.40-1.45 euro/kg per i calibro 36, 1.50-1.55 euro/kg per i calibro 33 e 1.55-1.60 euro/kg per i calibro 30 in Germania, 1.65 -1.70 euro/kg per i calibro 27, 1.70-1.75 euro/kg con massimi che possono sforare i 2.00 euro per i kiwi verdi calibro 25, venduti soprattutto in Germania, Olanda e nei Paesi Scandinavi, che al momento sono considerati i mercati più abbienti.

Le stime del CSO per il prossimo periodo restano comunque positive, malgrado l’emergenza sanitaria, proprio per l’interesse manifestato da parte degli acquirenti, tanto per il kiwi che per i prodotti vitaminici derivati. Dopo la consueta “pausa” dovuta al periodo delle feste, la richiesta di prodotto è tornata regolare, nonostante la presenza di produzioni più economiche in notevole quantità, provenienti soprattutto dalla penisola ellenica.

VENDITE E GIACENZE
Il trend delle vendite e delle giacenze del kiwi verde, riferito alle ultime due settimane del 2020, resta sostanzialmente in linea con l’anno passato. Dal 16 al 31 dicembre scorsi ne sono state vendute 14.512 tonnellate, pari al 6,2% dell’intera produzione italiana. Nello stesso periodo del 2019, con livelli produttivi più alti, le vendite ammontavano a 15.900 tonnellate, ma la percentuale rispetto al raccolto era comunque del 6,1%. Stesso discorso per le giacenze, che a fine 2019 ammontavano a 185.560 tonnellate e al termine del 2020 a 173.191, con una percentuale di prodotto residuo rispetto al totale della produzione rimasta però sostanzialmente stabile, nonostante la flessione dei mercati dovuta alle conseguenze della pandemia: il 71% registrato nel 2019 contro il 74,4% del 2020. Possiamo quindi desumere, secondo le rilevazioni del report, che malgrado il forte calo produttivo subito dalla filiera, la richiesta di kiwi italiano sui mercati resta inalterata, grazie al gradimento dei consumatori e al livello qualitativo delle produzioni, rimasti stabili nel tempo.

IL LAZIO
Nel Lazio la coltivazione del kiwi è una vera e propria eccellenza, dalle notevoli implicazioni sull’intera economica agricola regionale. La nostra regione è il primo produttore nazionale con il 33% del totale produttivo e circa 9.493 ettari di superfici coltivate, che rendono il kiwi una delle nostre specialità fruttifere più importanti.

Il cuore produttivo della filiera laziale del kiwi resta l’Agro Pontino, dove la grande vocazione del territorio e la qualità del prodotto sono tutelate dalla denominazione Kiwi di Latina IGP, che si ottiene soltanto da piante di Actinidia Deliciosa della varietà Hayward, coltivate in 24 comuni della nostra regione, divisi tra la Provincia di Latina e il territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale.