Il Lazio punta su filiera corta e consumo consapevole

13/10/2016 - 

Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio la legge che contiene ‘Disposizioni per valorizzare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli e alimentari di qualità provenienti da filiera corta’. “Un’ottima iniziativa” la definisce Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, che dichiara: “la via maestra è dare maggiori informazioni ai consumatori sui prodotti attraverso una chiarezza e leggibilità delle etichette sull’origine e la specificità dei prodotti agricoli e alimentari. Promuoviamo un consumo intelligente e sostenibile fondamentale non solo per il benessere dei cittadini ma anche per lo sviluppo e la crescita dei nostri Territori”. Mentre il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, parla di una legge “che colma un vulnus nel quadro normativo regionale, dando il giusto inquadramento alla grande espansione della vendita diretta dei prodotti aziendali di qualità”.

“Saranno riservati spazi ai produttori di filiera corta all’interno dei mercati – aggiunge Zingaretti – e saranno previsti nuovi sbocchi di mercato nell’ambito della ristorazione e delle mense pubbliche”. E, in effetti il provvedimento interviene a normare tutta una serie di aspetti connessi alla commercializzazione dei prodotti agricoli, ponendo grande enfasi sulla tracciabilità e sulla sostenibilità delle produzioni locali e sui principi di trasparenza a garanzia della salute e del benessere dei consumatori. Viene riservata una corsia preferenziale alle produzioni agricole ottenute da risorse genetiche autoctone, alle produzioni biologiche, ai prodotti agroalimentari di qualità a marchio certificato, alle risorse ittiche locali il cui consumo viene incentivato sia facilitandone l’accesso ai mercati di vendita diretta (farmer’s markets e mercati comunali), sia sostenendone la produzione attraverso gli strumenti del piano di sviluppo rurale. Si pone inoltre l’accento sugli incentivi alla costituzione dei gruppi d’acquisto solidali e popolari e dei gruppi di offerta per la vendita collettiva, prevedendo anche norme a sostegno di un packaging riciclabile o compostabile. Un logo facilmente riconoscibile e un registro pubblico riservato ai produttori, offriranno infine al consumatore la garanzia che i prodotti acquistati provengano dal circuito ‘a filiera corta’ e corrispondano alle caratteristiche dichiarate.