Considerata la pesante contrazione dei prezzi che ha caratterizzato il comparto cerealicolo nel corso del 2016, ci si sarebbe dovuti aspettare una drastica riduzione delle superfici seminate per la campagna 2017/2018. Un dato che parzialmente si registra in Italia con riduzioni comprese tra il 7 e il 10% nelle semine di grano duro, ma che sembra non avere grandi effetti a livello internazionale ove le stime, per il frumento nel suo complesso, individuano una disponibilità sostanzialmente analoga a quella della campagna precedente, grazie alla compensazione operata dagli stock su un prevedibile leggero calo di produzione. Ne consegue che probabilmente i prezzi, fatte salve le ripercussioni sempre possibili legate alle vicende geopolitiche internazionali, non subiranno sostanziali variazioni confermando la tendenza negativa degli ultimi anni.
Questo il quadro di riferimento di massima, alla vigilia della nuova campagna cerealicola, su cui ha richiamato l’attenzione Romacereali, 10° Meeting Internazionale della Filiera Cerealicola, promosso come di consueto annualmente da Agro Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con Arsial.
Un incontro nel corso del quale si è tentato di far luce, anche con il contributo di esperti provenienti da paesi tradizionalmente esportatori (USA e Ucraina), sulle tendenze di mercato di breve-medio periodo.
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