Fagioli della Regione Lazio tolleranti allo stress idrico

Soggetti attuatori: ARSIAL – DIBAF

Dopo una prima fase di selezione delle accessioni, venti, adatte alla riproduzione in campo, si è individuato un gruppo di landraces potenzialmente tolleranti e alcune potenzialmente suscettibili.

Nel 2020, presso il campo sperimentale Arsial di Alvito, il seme di nove accessioni di fagiolo, tolleranti, è stato riprodotto ex situ, per avere il quantitativo necessario per la successiva prova in campo da svolgere nel 2021 in almeno due ambienti diversi del Lazio. Nel 2021 sono state condotte le prove di campo in due stazioni sperimentali della Regione Lazio: presso l’azienda sperimentale ARSIAL di Alvito (FR) e presso l’azienda sperimentale ARSIAL di Cerveteri (RM), al fine di rilevare i dati agronomici e fisiologici.

I primi risultati mostrano che per la quasi totalità dei parametri produttivi analizzati, esiste un’interazione Varietà x Trattamento, suggerendo che alcuni genotipi siano più sensibili alle condizioni di carenza idrica rispetto ad altri. In particolare le varietà locali, Fagiolo a Suricchio, Fagiolo Regina e Fagiolo Regina di Marano Equo, ad accrescimento indeterminato, possono essere considerate varietà tolleranti-produttive, cioè capaci di conservare una certa stabilità produttiva sia in presenza che in assenza di condizioni idriche avverse, caratteristica, questa, molto importante per la selezione genetica di nuove varietà di fagioli tolleranti lo stress idrico.

Al contrario, la varietà locale fagiolo di Corvaro e le due varietà commerciali, usate come testimoni, a sviluppo determinato, sono da considerarsi suscettibili e non produttive. Le altre varietà locali in prova, Cappellette di Vallepietra, Fagiolo del Purgatorio, Cannellino rosso di Piumarola, Fagiolo Bottoncino di Terelle, Cannellino con la mosca e Cannellino di Atina, sono risultate caratterizzate da tolleranza e produttività intermedia, a seconda del genotipo e del trattamento idrico applicato. Le differenze rilevate tra le varietà locali per l’attitudine produttiva e per la tolleranza-suscettibilità al secco, sono sostanzialmente simili nei due siti sperimentali. Il progetto si è concluso il 31 dicembre 2021.