L’approvazione del nuovo disciplinare di produzione della DOP Est!Est!!Est!!! di Montefiascone – Decreto MIPAAFT 26 ottobre 2018 (GU n. 267 del 16-11-2018) – sancisce definitivamente la modifica della base ampelografica, prevedendo una riduzione della percentuale minima da rispettare per il Trebbiano giallo, localmente chiamato Rossetto. Mentre con la precedente modifica al disciplinare, avvenuta nel 2009, si era cercato, rispetto alla formulazione originaria del 1966, di implementare l’apporto di questo vitigno portando la soglia minima al 25%, oggi la sua presenza può essere contenuta in una forbice che va dal 5 al 40%. Di conseguenza, fermi restando i parametri previsti per gli altri due vitigni caratterizzanti (il Trebbiano toscano, localmente detto Procanico e la Malvasia bianca lunga e/o Malvasia del Lazio), aumenta dal 15 al 35% la percentuale riservata ad altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, ammessi alla coltivazione nella regione Lazio.
La nuova formulazione dell’articolo 2 del disciplinare non fa che prendere atto della progressiva riduzione del Trebbiano giallo nell’areale di coltivazione della DOP, dovuta sia all’abbandono delle forme di allevamento caratterizzate da una potatura lunga (tendone e doppio capovolto) di cui il vitigno in questione si giovava particolarmente a causa della ridotta fertilità delle gemme basali, sia alle mutate condizioni climatiche degli ultimi anni, contraddistinti da estati calde e siccitose che mal si combinano con l’elevata vigoria della varietà in questione.
In conclusione, con le modifiche apportate al disciplinare si cerca da una parte di far corrispondere l’impianto normativo con la situazione reale delle coltivazioni per evitare contestazioni e difficoltà ai produttori, mentre si offre ai medesimi una possibilità in più per differenziare e “personalizzare” in certo qual modo le produzioni. L’aumento delle percentuali riservate agli “altri vitigni”, può rispondere a quest’ultima esigenza.
La Denominazione Est!Est!!Est!!! di Montefiascone, tra le prime denominazioni ad ottenere il riconoscimento nel Lazio, è anche tra quelle più rivendicate. Il dato medio delle rivendicazioni della DO registrato negli ultimi 5 anni, ci fornisce i seguenti valori: 260 richieste, 320 ettari di superficie vitata, 34 mila quintali di uva equivalenti a circa 25 mila ettolitri di vino. Un quantitativo che viene commercializzato per l’80% sul territorio nazionale e per una quota rilevante nel Lazio. Il restante 20% trova collocazione sui mercati dell’Unione Europea (15%) e nei paesi extra-UE (5%). Guardando ai canali di vendita, la parte del leone la fa la GDO che assorbe l’80% della produzione. Il restante 20% viene suddiviso equamente tra canale Ho.Re.Ca. e vendita al dettaglio.