Contro le ‘morti verdi’, Arsial per la sicurezza in agricoltura

25/10/2017 - 

Presentato oggi a Viterbo, nel corso di una giornata di studio dedicata al tema della sicurezza in agricoltura, il protocollo di intesa Arsial – Dafne, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia, per la diffusione della cultura della sicurezza e della salute nel settore agricolo. L’iniziativa si inserisce nel programma del Safety Day 2017, la Settimana europea della salute e della sicurezza sul lavoro e costituisce uno degli appuntamenti previsti dalla Campagna 2016-2017 ‘Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Le chiamano ‘morti verdi, è il termine per indicare gli incidenti che si verificano nel settore agricolo, tra campi, strutture aziendali e strade adiacenti. La maggioranza di questi hanno a che vedere con l’uso, o per meglio dire il cattivo uso, delle trattrici e delle attrezzature utilizzate per i lavori agricoli. Centonovantanove gli incidenti registrati fino ad oggi in agricoltura, nel corso di quest’anno (2017). Il 3,6% in più rispetto ai 192 totali avvenuti nel 2016. Novanta i morti, il 7% in più rispetto alle 84 vittime del primo semestre dello scorso anno e 130 i feriti, praticamente lo stesso numero dell’anno precedente, quando furono 129. Un dato preoccupante, basti pensare che nei mesi di aprile e maggio si sono contate più vittime negli incidenti avvenuti in campagna rispetto a quanto registrato sull’intera rete autostradale della Penisola. Solo nel Lazio, dal 2012 al 2016 si sono verificati 6.924 infortuni, di cui 53 mortali.

Con l’incontro odierno, parte da Viterbo la ‘Campagna regionale per la sicurezza del lavoro in agricoltura’, che coinvolgerà 45.708 imprese agricole del Lazio. La giornata, giunta quest’anno alla settima edizione ha visto la partecipazione di enti, istituzioni, come le Università, le Asl, l’Inail oltre a molti esperti del settore. Presenti anche aziende agricole, organizzazioni professionali del settore, Comuni, Ordine degli Agronomi e professionisti della sicurezza.

“Quello della sicurezza in agricoltura è un tema che non ha trovato ancora le giuste ricette – dichiara Danilo Monarca, presidente dell’A.I.I.A, Italian society of agricoltural engineering, a margine della conferenza di presentazione del protocollo per la diffusione della cultura della sicurezza e salute nel settore agricolo – La revisione delle macchine agricole potrebbe essere già un primo intervento utile per abbattere il numero di incidenti. In Germania con la sola revisione dei trattori e delle macchina agricole, iniziata nella seconda metà degli anni Settanta, il numero degli infortuni mortali è diminuito. Noi in Italia abbiamo 1 milione e mezzo di trattori, quasi tutti vecchi, alcuni senza neanche i dispositivi di protezione e di anti-ribaltamento e anche nei casi in cui dispongono degli ‘arconi’, ossia i dispositivi anti-ribaltamento, questi non vengono utilizzati dagli stessi operatori, spesso per mancanza di manutenzione, per disattenzione o per sottostima del rischio”.

“Siamo contenti di aver firmato questo protocollo di intesa e di lavoro con la facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia, in particolare con il Dipartimento che si occupa di prevenzione degli infortuni sul lavoro in agricoltura”, ha dichiarato Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial. “Ci siamo resi conto che il problema delle ‘morti verdi’ è più diffuso di quanto si pensi e di cui si parla pochissimo. Il nostro panorama è fatto di piccole e medie imprese; la prevenzione sul lavoro ha bisogno di battere una cultura, un’idea, di seminare informazioni. In questo senso, con una convenzione triennale, inizieremo, anche nei nostri centri dimostrativi, un lavoro intenso di informazione, in particolare sull’uso delle macchine, perché molti degli incidenti mortali ruotano attorno al trattore. Cintura di sicurezza, cabina di protezione, caschi, scarpe adeguate, sono piccole cose che però, se non utilizzate, possono trasformare un incidente in tragedia”.