Concluso il Valip, progetto di valorizzazione del Cavallo Lipizzano in ambito agricolo multifunzionale

12/01/2022 - 

Ha tagliato il traguardo Valip, il progetto di valorizzazione del cavallo di razza Lipizzana, frutto di una collaborazione tra Arsial e CREA-ZA di Monterotondo.

Il progetto rientra nelle azioni avviate dall’Agenzia a tutela delle risorse della biodiversità animale di interesse agrario del Lazio, attuate sia mediante la divulgazione di quanto la razza Lipizzana ha rappresentato sul piano storico, culturale e biologico, sia attraverso la sua valorizzazione in chiave multifunzionale, puntando sull’addestramento al dressage a cura del CREA di Monterotondo, cui ha fatto seguito la partecipazione ad eventi di particolare richiamo.

Due, in particolare, le partecipazioni a concorsi di rilievo: dapprima Fiera Cavalli Verona, il 5-6 novembre 2021 e successivamente la gara regionale di dressage di categoria E, il 12 dicembre 2021 presso il Circolo Ippico Equihome di Cerveteri. Come noto, Fiera Cavalli rappresenta uno dei più importanti appuntamenti di settore a livello internazionale, momento di incontro e confronto tra le diverse componenti del mondo equestre; rappresenta pertanto una vetrina privilegiata per le attività di valorizzazione.
Particolarmente significativa è stata la presenza di allevatori, agriturismi, associazioni ed istituzioni, target specifico del progetto ARSIAL-CREA, ampiamente raggiunto in occasione di passerelle e caroselli programmati in più giorni nel corso dell’evento veronese, nei quali sono stati protagonisti i cavalli Conversano-Orazia e Siglavy-Uberta, rispettivamente ascritti a Conversano e Siglavy, 2 dei 6 progenitori di stalloni della razza Lipizzana, le cui linee sono mantenute in purezza nell’allevamento statale.

Le esibizioni effettuate nel ring con i Lipizzani hanno consentito di evidenziarne l’eleganza, l’affidabilità la flessibilità, la calma e la forte attitudine alla riunione, tutte doti importanti nel dressage; i due cavalli presentati hanno inoltre mantenuto un elevato livello di prestazioni nel corso delle giornate di presenza in fiera, dando dimostrazione della loro affidabilità. Nel corso delle presentazioni, inoltre, sono state ricordate le tappe più significative nella formazione storica della razza a partire dal XVI secolo, ed è stato sottolineato il ruolo rivestito dai cavalli italiani: dei 23 stalloni che operarono come riproduttori nel XVIII secolo, infatti, ben 7 erano di origine italiana.
La gara regionale di dressage ha visto la partecipazione di due cavalli e due cavalieri: Alessandro Guerra del Crea e Diego Salvati classificatosi al 1° posto.

Cenni storici
Il Lipizzano è un cavallo “barocco” che ha conservato l’impronta dell’Andaluso e del Napoletano, armonico e ben strutturato, robusto, poco precoce ma longevo, docile e dotato di spiccata intelligenza. Anche nel portamento superbo e nel modo di procedere, sia al passo che al trotto, ricorda cavallo Andaluso. I soggetti di questa razza nascono con i più svariati mantelli e solo più tardi prendono il mantello definitivo grigio.
La razza prende il nome da Lipizza, presso Trieste, oggi in territorio sloveno. Le sue origini risalgono alla fine del XVI secolo quando l’Arciduca Carlo di Stiria si fece promotore di un allevamento fondato su un nucleo di fattrici di origine italiana, provenienti dal Polesine, da Aquileia e da Verona e su stalloni di razza Andalusa importati dalla Spagna.
L’allevamento di Lipizza diede come prodotto questo Cavallo divenuto famoso perché la Scuola d’Equitazione di Vienna, fondata da Carlo VI nel 1729 e detta “Spagnola” per ricordare l’alta componente di sangue andaluso dei suoi protagonisti, attingeva esclusivamente a stalloni di questa razza. Alla caduta dell’Impero Austro-ungarico, dopo la prima guerra mondiale, l’allevamento era già stato trasferito a Piber, in Austria, ma quello di Lipizza fu mantenuto in attività, grazie ad un certo numero di soggetti che L’Italia riuscì a ottenere al tavolo delle trattative di pace, allorché le fu assegnato il territorio istriano, poi passato alla Jugoslavia nel II dopoguerra.

II cavallo Lipizzano viene attualmente allevato in molti Paesi tra cui: Slovenia (Lipizza), Ungheria (Silvasvarad), Romania (Fogaras), Rep. Ceca (Topilcianky) e Croazia (Djakovo), ma solo l’Italia conserva, presso i’Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Monterotondo, sei linee principali, che fanno capo ad altrettanti stalloni delle razze originariamente utilizzate per gli incroci, rispettivamente:

2 Kladruber (Favory e Maestoso);
2 Napoletani (Conversano e Napoletano);
1 Frederiksborg (Pluto);
1 Arabo (Siglavy).


Il progetto è stato finanziato nell’ambito del PSR Lazio 2014-2020, sottomisura 10.2 “Sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura”, Tipologia operazione 10.2.1 “Supporto alla conservazione delle risorse genetiche vegetali e animali in agricoltura tramite attività svolte da Arsial”, con provvedimento N.10.2.1-RM-30/12/2020.02.