Intervenendo alla seconda conferenza agricola cittadina, il Presidente dell’Agenzia Mario Ciarla ha esposto il suo pensiero riguardo il ruolo di Roma in ambito internazionale, intesa come comune agricolo più grande d’Europa e moderna capitale del cibo.
Comune agricolo più grande d’Europa, ma anche moderna metropoli del cibo in cammino verso un futuro verde, caratterizzato da innovazione e sostenibilità. Sono queste le linee principali dell’intervento che il Presidente di Arsial Mario Ciarla ha tenuto nel pomeriggio di oggi, nel corso della seconda grande conferenza cittadina sull’agricoltura “Roma Riparte – Agricola, Sostenibile, Equa”.
Nella tavola rotonda dedicata al rapporto tra istituzioni e produttori agricoli, Ciarla ha espresso la propria posizione sul ruolo della Capitale, metropoli in grado di dettare tendenze e nuovi modelli di consumo, ma anche centro agricolo dalla forte vocazione produttiva: “Coltivare la città è la condizione necessaria per garantire benessere diffuso, in comunità che integrano l’agricoltura nel tessuto urbano. Lo storico dibattito che da tempo cerca di risolvere il conflitto tra città e campagna, si colloca oggi in una nuova realtà, che consente di muovere un passo importante verso una politica urbanistica e territoriale, finalmente attenta ai valori dello sviluppo rurale. Dentro questo processo di innovazione e transizione, le politiche agricole possono svolgere una funzione fondamentale in termini di rigenerazione urbana, salvaguardia del territorio, valorizzazione della biodiversità, integrazione tra città e campagna”.
Il tutto a partire, secondo il pensiero di Ciarla, proprio dal ruolo guida che Roma, come polo globale per l’alimentazione e l’agricoltura, deve esercitare anche in ambito internazionale: “Un ruolo che Roma deve e vuole perseguire anche in quanto comune agricolo più grande d’Europa: per estensione (63.000 ettari), per superficie pubblica coltivabile (oltre 10.000 ettari) e per quantità e qualità dei prodotti della terra. Questo grande patrimonio – precisa Ciarla – rappresenta oggi un valore inestimabile, per la città, la sua area metropolitane e l’intera regione. Sono parte integrante di questo patrimonio: 48.000 aziende agricole che generano consumi per oltre 10 miliardi e impiegano circa 300.000 lavoratori, molte storiche cooperative agricole, le due aziende a gestione comunale “Tenuta del Cavaliere” e “Castel di Guido” e una struttura capillare di oltre 140 mercati rionali. Senza tralasciare la presenza su Roma delle sedi del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e del Programma alimentare mondiale (WFP) che ne fanno in assoluto il principale polo globale per l’alimentazione e l’agricoltura”.
Un ruolo da realizzare in linea con gli obiettivi dettati dall’Agenda 2030, anche attraverso la nuova food policy, che sta tratteggiando un percorso di crescita chiaro, orientato all’economia di prossimità e alla filiera corta: “Bisogna aumentare i farmer’s market, sostenere i mercati rionali, valorizzare i marchi di qualità prodotti a Roma. Ma anche puntare sull’economia di prossimità e connettere il tessuto urbano con quello periurbano, proprio per raggiungere gli obiettivi dell’Agenza 2030, vista la grande concentrazione di popolazione presente, destinata oltretutto ad aumentare nei prossimi anni. Entro il 2050 le metropoli ospiteranno i due terzi dell’intera popolazione mondiale: il che, rende la relazione tra territorio e persone una delle sfide più importanti del nostro tempo. Per questo, è necessario arrivare a una strategia alimentare urbana che tenga insieme un’agricoltura etica ed ecologica, un lavoro agricolo meno precario e retribuito giustamente, ma anche un consumo finale di prodotti di qualità, garantendo a tutte e tutti l’accesso al cibo, con ricadute positive sulla salute dei cittadini. Ecco perché un’idea di sviluppo rigenerativo, equo, etico e inclusivo della città, può essere per la Capitale una chiave di rilancio, ma anche di successo per la candidatura ad Expo 2030.
Il Presidente Ciarla, nel suo intervento, ha anche ricordato le funzioni svolte dall’Agenzia a sostengo del settore e dei territori rurali del Lazio: tramite la promozione delle nostre eccellenze enogastronomiche, la salvaguardia della biodiversità di interesse agrario e il sostegno offerto ai produttori nei processi di innovazione e di sviluppo.