Una varietà locale ad alto rischio di erosione genetica coltivata nella Valle del Tevere
Soggetti attuatori: ARSIAL – DIBAF
Durante la due giorni (1°-2 maggio 2021) dedicata al Carciofo Ortano dal Comune di Orte, sono stati presentati i risultati della ricerca condotta da Arsial insieme al Dibaf dell’Università degli Studi della Tuscia sulla caratterizzazione di tale ortaggio.
I risultati ottenuti in questo studio, che ha analizzato 56 genotipi della varietà locale “Carciofo Ortano” mediante due diverse tipologie di marcatori molecolari (SSR e ISSR), evidenziano che questa varietà locale è caratterizzata da un elevato livello di variabilità genetica, caratteristica presente nelle landraces, e indicando che gli agricoltori probabilmente hanno mantenuto materiali morfologicamente simili, ma geneticamente distinti. Le analisi genetiche condotte confermano l’appartenenza della maggior parte delle piante campionate nell’areale di coltivazione del “Carciofo Ortano” alla tipologia “Romanesco” e indicano che nell’ambito della varietà locale “Carciofo Ortano” è possibile distinguere due gruppi principali: uno che risulta più vicino da un punto di vista genetico alle varietà locali Campagnano e Castellammare e ai cloni da esse derivati, l’altro alla varietà locale Montelupone coltivata nel comprensorio dell’omonimo comune in provincia di Macerata. Tuttavia, grazie alla sua peculiare ed elevata variabilità, la varietà locale “Carciofo Ortano” risulta distinta da un punto di vista genetico dalle varietà appartenenti alla tipologia “Romanesco” utilizzate nelle analisi come controlli, incluse le varietà locali Campagnano e Castellammare e i relativi cloni.
Le analisi condotte hanno permesso l’identificazione di un gruppo di genotipi rappresentativi della variabilità genetica riscontrata nella varietà locale che sono stati riprodotti in situ mediante l’allestimento, di un campo catalogo realizzato con il supporto del Comune di Orte.