Almeno una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza nella propria vita: a casa, al lavoro, a scuola, in strada.
Rosati: contro la violenza di genere e per la dignità delle tante donne che contribuiscono, con il loro apporto fondamentale, all’economia agricola della nostra regione, del nostro Paese, dell’intero Pianeta.
In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Arsial si unisce alla Campagna, promossa dall’ONU, per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sul fenomeno dei ‘femminicidi’ e sulla violenza di genere perpetrata, senza limiti, tra le mura domestiche, in strada e nei luoghi di lavoro. Una campagna della durata di 16 giorni che intende collegare idealmente la prossima scadenza del 25 novembre con la giornata internazionale dei diritti umani, a sottolineare la stretta connessione tra violenza ai danni delle donne e violazione dei diritti umani. “Penso in particolare alle diverse forme di violenza che colpiscono le tante donne che popolano le nostre campagne – dichiara Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial – il cui apporto risulta determinante per la sopravvivenza delle comunità rurali della nostra regione e per l’economia dei territori. Penso alle tante lavoratrici, spesso immigrate, che subiscono quotidianamente soprusi e violenze nei luoghi di lavoro e tra le mura domestiche, senza che le cronache e le statistiche ne registrino la notizia. A tutte queste persone, alle donne giovani e meno giovani, va il nostro pensiero e la nostra solidarietà, ma anche l’impegno concreto a far sì che cessino discriminazioni e violenze. E’ per questo che ci associamo – continua Rosati – alla campagna UNiTE dell’Onu che quest’anno lancia lo slogan “Nessuno deve essere lasciato indietro: poniamo fine alla violenza contro le donne e le ragazze”, a partire da quelle più fragili e vulnerabili: tra i rifugiati, i migranti, le minoranze, i popoli indigeni e le popolazioni colpite da conflitti e disastri naturali”.