E’ Intrecci, la scuola di alta formazione nel settore della ristorazione, con focus sul personale di sala, l’ospite d’onore della serata dedicata all’Alta Tuscia presso l’enoteca regionale Vyta di Via Frattina, a Roma. Perché l’iniziativa, presentata da Dominga Cotarella, oltre ad essere il risultato di un lungo percorso di valorizzazione delle attività collegate alle esperienze di famiglia, in campo enologico e vitivinicolo, rappresenta anche un esempio del forte radicamento di un nucleo imprenditoriale sul proprio territorio, compreso tra Lazio e Umbria, con perno su Castiglione in Teverina e dell’impulso dato alla sua riscoperta anche in ambito enogastronomico, oltreché paesaggistico.
Con Intrecci il servizio di sala si nobilita e riconquista la sua giusta posizione nell’ambito delle professionalità che ruotano intorno alla ristorazione. Una vera e propria arte, un nuovo modo di intendere un lavoro che, come precisa Dominga Cotarella, “non si fa in attesa di fare altro, ma è per la vita”. Quindi prima di tutto attenzione all’accoglienza, ma associata ad una formazione specifica in campo linguistico, in materia di scienze degli alimenti, principi di economia, enologia e sicurezza sul lavoro. Integrata da lezioni di marketing e comunicazione.
Oltre alla fondatrice della scuola sono presenti anche gli studenti che hanno aderito all’iniziativa, il presidente di Arsial Antonio Rosati, il sindaco di Castiglione in Teverina, Mirco Luzi e l’assessore regionale al Turismo, Lorenza Bonaccorsi.
“Sono particolarmente contento – ha detto Rosati – perché abbiamo qui un triangolo virtuoso, turismo, cultura e cibo, che io chiamo economia della bellezza. Intrecci è una idea straordinaria, una scuola di formazione molto particolare”. Inserita, come ricorda il sindaco di Castiglione in Teverina, in un territorio “con straordinarie potenzialità soprattutto per i vini”. E qui, in enoteca, sono presenti in occasione della serata dedicata all’Alta Tuscia, le migliori produzioni delle cantine Falesco, Sergio Mottura, Papalino, Trebotti, San Giovenale, Paolo e Noemia d’Amico, Etruscaia; ma anche l’olio dei Colli della Regina e di Nenfro, i formaggi dei fratelli Pira fattoria Radichino e i salumi ArtigianCarni.
“Intrecci è un luogo straordinario di formazione, ma anche di coesione sociale”, ha detto l’assessore regionale al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, dopo che alcuni studenti della scuola, chi dalla Sardegna, chi dall’Emilia, avevano portato la propria testimonianza. “Abbiamo cominciato il nostro giro del ‘Lazio delle meraviglie’, per scrivere con i territori il nostro piano strategico del turismo, proprio da Castiglione in Teverina. Sono operatori che credono nel loro territorio. Ma fino a oggi forse i politici ci hanno creduto poco. Abbiamo una potenzialità estrema che era stata trascurata e da lì invece dobbiamo partire. Bisogna dunque pensare a un turismo non sui territori, ma accanto ai territori, che lasci la ricchezza dove viene prodotta e non altrove. Questo si chiama turismo sostenibile ed è quello che stiamo facendo”.