Al via una campagna per rendere riconoscibile il latte del Lazio

14/02/2019 - 

 – Nell’incontro con le istituzioni l’impegno di tutta la filiera ovi-caprina per valorizzare il prodotto della nostra regione

Mentre in Sardegna è in corso l’agitazione dei pastori che rivendicano un prezzo più equo per il latte, Regione e Arsial incontrano a Roma i rappresentanti della filiera ovi-caprina del Lazio. Con Antonio Rosati, presidente di Arsial, l’assessore all’agricoltura della regione Enrica Onorati e il capo di Gabinetto della presidenza Albino Ruberti.

A margine di un confronto che ha visto un’ampia convergenza su obiettivi a breve, medio e lungo termine, il presidente di Arsial ha tenuto a sottolineare l’apprezzamento espresso dalle associazioni di produttori e trasformatori presenti al tavolo, per la tempestività e l’impegno dimostrati dalla Regione sulle tematiche di filiera.

“Abbiamo istituito una commissione paritetica – ha precisato Rosati – che ci consentirà di sviluppare al massimo il concetto di tracciabilità e qualità del prodotto, in modo che il consumatore possa distinguere il latte della regione Lazio. Questo porterà a un disciplinare
con delle etichette che permetteranno di riconoscere il prodotto”.

Nel corso dell’incontro, sono emerse anche voci critiche riguardo alla gestione del Consorzio del pecorino romano “che però – sottolinea Rosati – vede una regia in Sardegna. Nella nostra regione il panorama è migliore, perché qui c’è già un sistema per cui ad alcuni pastori viene pagato il latte sulla base del principio della qualità e questo consente, ad alcune aziende che lavorano bene, di ricavare qualche centesimo in più. A oggi, la media del prezzo del latte nel Lazio è di circa 80-85 centesimi al litro”.

“Come Arsial – ha concluso il presidente dell’Agenzia – faremo iniziative di promozione per sostenere la qualità del latte della nostra regione, oltre ad un’adeguata comunicazione, per esempio nelle scuole con il progetto ‘Sapere i sapori’, per instaurare una grande alleanza
tra i produttori e i consumatori basata sulla qualità del latte del Lazio”.