Convegno – ‘Coltiviamo la Biodiversità 2017’

17/11/2017 -

La salvaguardia della Biodiversità regionale di interesse agrario

Pantalla di Todi (PG), 17 novembre, ore 8,30 – 13,00

Sede Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria (3A-PTA)

Il convegno intende promuovere le attività in materia di Biodiversità agraria nel contesto regionale, ribadendo l’importanza di questa tematica sia dal punto di vista culturale che scientifico ed economico. L’impegno della Regione Umbria in tal senso si concretizza attraverso due strumenti di lavoro: il Servizio di Salvaguardia della Biodiversità regionale di interesse agrario e il Registro Regionale delle varietà e razze locali, a rischio di erosione genetica.

Il primo si occupa degli aspetti legati alla ricerca, allo studio e alla conservazione delle risorse genetiche agrarie e del loro inserimento all’interno di un percorso di valorizzazione che contempla le ‘Comunità locali’ come fulcro e centro di gravità delle iniziative. Il secondo, costituisce lo strumento operativo di tutela a livello regionale e fornisce gli elementi conoscitivi di base per i futuri interventi di sviluppo in chiave locale.

Arricchiscono la giornata di lavoro argomenti legati alla Biodiversità agraria di respiro internazionale (le ‘Case delle Sementi’) e nazionale, con la presentazione della recente pubblicazione dell’Atlante dei fruttiferi. Saranno inoltre affrontati temi di ricerca applicata alla conoscenza della biodiversità, come l’analisi genetica e tematiche di attualità per lo sviluppo locale delle imprese agricole, come il recupero di vecchie varietà di Frumento.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14,30, sarà possibile visitare il Campo Collezione regionale di varietà locali da frutto, presente presso 3A-PTA. Sarà inoltre possibile accedere a una mostra pomologica, allestita con alcune delle varietà locali recuperate sul territorio regionale e seguire un breve percorso che accennerà alle vicende umane e professionali dello scienziato Ulisse Aldrovandi, del pomologo Giorgio Gallesio, del geografo Henry Desplanques e dei genetisti italiani che, nella prima metà del XX° secolo, “rivoluzionarono” la cultura del frumento in Italia (Nazareno Strampelli, Francesco Todaro, Marco Michahelles).

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