Il Monumento naturale La Frasca nasce nel 2017 dopo un lungo iter avviato sotto la spinta delle associazioni del territorio. Collocato tra il Comune di Civitavecchia e il Comune di Tarquinia, si sviluppa lungo la costa laziale per circa 5 km di estensione lineare e per 73 ettari di superficie. E’ un’area di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e storico-archeologico, caratterizzata da una pineta costiera impiantata negli anni ’50 con funzione frangivento, a protezione delle colture realizzate con le bonifiche.
L’area include habitat di vegetazione erbacea e arbustiva e confina con il SIC (sito di importanza comunitaria) marino “Fondali tra punta S. Agostino e punta Mattonara”, che ospita specie vegetali come la prateria di posidonia e altre specie, come il corallo o la tartaruga marina, di notevole importanza naturalistica, che richiedono particolari misure di conservazione per assicurare il loro mantenimento. La striscia costiera comprende l’importante geosito “Arenarie organogene quaternarie”.
All’interno è presente una zona di rilevante valore archeologico e paesaggistico, l’antico porto di Columna, un insediamento portuale romano ubicato su un preesistente abitato preistorico, sottoposto a vincolo archeologico. È inoltre possibile osservare i resti di una villa romana con numerosi reperti ceramici e utensili databili tra il III secolo a.c. e il III secolo d.c..
ARSIAL è proprietaria di buona parte dell’area e in questi ultimi anni ha messo in atto numerose attività utili alla conservazione e gestione. Sono stati realizzati numerosi studi sui diversi aspetti che la riguardano, utili per guidare le scelte gestionali, tese ad assicurare la corretta gestione e fruizione.
Buona parte degli studi conoscitivi sono confluiti nel “Piano di gestione forestale delle pinete frangivento di proprietà ARSIAL denominante Pineta La Frasca (Civitavecchia – RM) e Pineta di Sant’Agostino (Tarquinia – VT)”, adottato con Determina del Direttore generale n. 190 del 10 aprile 2020, che ha portato fino ad ora ad eseguire due interventi di diradamento, utili per favorire la naturale successione della pineta verso il bosco planiziale mediterraneo.