Obiettivi:
- Valutare le performance produttive e qualitative di diverse varietà in condizioni pedoclimatiche specifiche
- Identificare cultivar più adatte a rispondere a stress abiotici o biotici
- Fornire indicazioni tecniche per la scelta varietale più opportuna per le condizioni pedoclimatiche di riferimento
Prova n. 1 – Confronto varietale Grano duro
Presso l’Azienda Dimostrativa Sperimentale di Tarquinia sono in corso delle prove di confronto varietale di grano duro nell’ambito della Rete nazionale frumento duro, coordinata dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria-IT di Roma
Obiettivo
L’obiettivo della sperimentazione è quello di valutare l’adattabilità di diverse varietà di grano duro alle condizioni pedoclimatiche della fascia costiera laziale e di fornire utili indicazioni agli agricoltori sulla futura scelta varietale prendendo in considerazione non solamente l’aspetto produttivo ma anche le caratteristiche qualitative della granella (peso specifico, proteine, glutine, colore) e la resistenza alle malattie parassitarie in un’ottica di sostenibilità dei processi.
Protocollo sperimentale
E’ stato adottato un disegno sperimentale a randomizzazione completa con n. 3 ripetizioni e sono state saggiate n. 30 varietà di grano duro
Rilievi
I rilievi hanno riguardato e riguarderanno: Produzione, altezza piante, peso di 1000 semi, Peso ettolitrico, Umidità, Proteine, Glutine, Fittezza, Spigatura, malattie crittogamiche (oidio, Septoria, Ruggine)
Risultati
I risultati saranno pubblicati nelle riviste specializzate L’informatore Agrario e Terra e Vita
Ubicazione: Azienda Sperimentale Dimostrativa di Tarquinia
Collaborazioni
- CREA-IT Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
- Istituto tecnico Agrario di Tarquinia
Prova n. 2 – Confronto varietale Grano tenero
Presso l’Azienda Dimostrativa Sperimentale di Tarquinia sono in corso delle prove di confronto varietale di grano tenero nell’ambito della Rete nazionale frumento duro, coordinata dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria-IT di Roma
Obiettivo
L’obiettivo della sperimentazione è quello di valutare l’adattabilità di diverse varietà di grano tenero alle condizioni pedoclimatiche della fascia costiera laziale e di fornire utili indicazioni agli agricoltori sulla futura scelta varietale prendendo in considerazione non solamente l’aspetto produttivo ma anche le caratteristiche qualitative della granella (peso specifico, proteine, glutine, colore) e la resistenza alle malattie parassitarie in un’ottica di sostenibilità dei processi.
Protocollo sperimentale
E’ stato adottato un disegno sperimentale a randomizzazione completa con n. 3 ripetizioni e sono state saggiate n. 36 varietà di grano tenero
Risultati
I risultati saranno pubblicati nelle riviste specializzate L’informatore Agrario e Terra e Vita
Ubicazione: Azienda Sperimentale Dimostrativa di Tarquinia
Collaborazioni
- CREA-IT Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
- Istituto tecnico Agrario di Tarquinia
Prova n. 3 – Innovazione varietale nel mandorlo
La recente introduzione del mandorlo nel Lazio necessita di un adeguato affiancamento sperimentale per supportare gli agricoltori interessati a investire nella coltura. Attività di primaria importanza riguardano le osservazioni sul comportamento fenologico delle cultivar, la razionalizzazione e innovazione della tecnica colturale, la realizzazione di servizi di assistenza tecnica dedicata che possano contribuire allo sviluppo della filiera, che, tra l’altro, può contare su un sistema vivaistico locale affidabile che si sta adeguando alle necessità del territorio. Proprio in questo contesto si inseriscono le attività avviate dall’Agenzia in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (Dafne) dell’Università della Tuscia, che a partire dal 2017 hanno realizzato presso l’Azienda Sperimentale di Tarquinia una collezione varietale di mandorlo, oggetto di osservazioni fenologiche e agronomiche. Inoltre, il gruppo di lavoro affronta anche tematiche agronomiche per ottemperare allo sviluppo di una tecnica colturale innovativa e sostenibile per la gestione dei futuri mandorleti commerciali. La prosecuzione delle attività sperimentali in corso contribuirà allo sviluppo di una filiera mandorlicola regionale sostenibile, al passo con le innovazioni di settore, quale valida opportunità per diversificare gli ordinamenti colturali delle aziende locali, contribuendo anche a soddisfare la richiesta italiana di mandorle
La sperimentazione in corso presso l’Azienda di Tarquinia prevede prove di confronto varietale, prove di valutazione delle combinazioni di innesto e delle tecniche di allevamento
L’impianto è stato realizzato con un sesto “standard” di 6m x 5m. La sub-parcella B, destinata alla progressiva raccolta e conservazione in vivo del germoplasma di mandorlo, ospiterà, a regime, oltre 150 piante che significano 50 accessioni replicate tre volte.
Rilievi
Osservazioni fenologiche (ripresa vegetativa, entrata in riposo, comparsa dei fiori e epoche di fioritura); rilievi dei caratteri vegetativi in funzione della cultivar, del portinnesto impiegato e della forma di allevamento (sviluppi assili dei germogli, crescita diametrale); rilievi sulle componenti della produzione; caratterizzazione tecnologica delle mandorle (resa in sgusciato, peso e dimensioni del frutto e del seme; incidenza dei difetti). b) Nuova introduzione in collezione di nuovo materiale vegetale, e definizione delle forme di allevamento per la sub A (prove agronomiche)
Ubicazione: Azienda Sperimentale Dimostrativa di Tarquinia
Collaborazioni
- Università della Tuscia, Dipartimento Dafne
Prova n.4 – Individuazione di cultivar e impollinatori di nocciolo idonei all’introduzione nel comprensorio dei Monti Cimini
Nell’ultimo decennio la coltivazione del nocciolo in Italia è aumentata sia nelle aree tradizionali, sia in quelle di nuova introduzione, come si registra nel Lazio, uno dei distretti corilicoli italiani più importanti, dove la superficie coltivata è passata da circa 19mila ha nel 2010 a oltre 25mila ha nel 2023 (Istat, 2023). In questa regione, a seguito della crescente domanda di nocciole in guscio e sgusciate da parte dell’industria dolciaria, sono state dunque realizzate nuove piantagioni che occupano terreni pianeggianti altamente meccanizzabili, precedentemente utilizzati per colture annuali e pascoli, e talvolta caratterizzati da condizioni pedologiche e microclimatiche non completamente adatte alla coltivazione del nocciolo, specie che richiede climi con estati fresche e inverni miti.
Poche decine di cultivar rappresentano attualmente la base della produzione mondiale di nocciole, come evidenziato in Italia, dove un numero molto limitato di cultivar è coltivato nelle principali regioni produttrici. Ad esempio, nel Lazio la produzione di nocciole è ottenuta principalmente utilizzando la Tonda Gentile Romana come cultivar principale in combinazione con il Nocchione, impiegato prevalentemente come impollinatore.
Pertanto, la coltivazione è ancora caratterizzata dall’utilizzo di una o poche cultivar. Questo quadro agronomico generalizzato, che interessa gli impianti laziali, è spesso associato a elevati rischi di pressioni biotiche e abiotiche, favorite tra l’altro dai cambiamenti climatici in atto che interessano il bacino del Mediterraneo.
Esplorare l’adattamento varietale alle caratteristiche pedoclimatiche dei vari distretti corilicoli, sebbene sia un processo lungo da svolgere su base pluriannuale monitorando la risposta fenologica e agronomica delle cultivar, è determinante per una loro corretta introduzione nel corileto.
Obiettivo
Per favorire l’ampliamento dell’attuale piattaforma varietale impiegata nella coltivazione del nocciolo nel Lazio, è stata realizzata, presso l’Azienda Sperimentale Dimostrativa di Caprarola, una collezione varietale dove sono attualmente in osservazione le cultivar di nocciolo più diffuse insieme ad altre varietà di minore interesse commerciale.
Il monitoraggio fenologico e agronomico ha interessato piante in piena produzione delle cultivar italiane Camponica, Nocchione, Riccia di Talanico, San Giovanni, Tonda di Giffoni, Tonda Gentile (sinonimo di Tonda Gentile delle Langhe o Tonda Gentile Trilobata) e Tonda Gentile Romana. Queste cultivar fanno parte di una collezione più ampia che comprende un totale di 49 accessioni di diversa origine e rilevanza commerciale.
Rilievi
- fenologici (consolidamento dei calendari di fioritura e di maturazione delle cultivar)
- sull’attività vegetativa
- sull’attività produttiva
- prove di pelabilità;
Ubicazione: Azienda Sperimentale Dimostrativa di Caprarola
Collaborazioni
- Università della Tuscia, Dipartimento Dafne