Il Vigneto Lazio: dati e prospettive
Con circa 18.000 ettari di superficie vitata, il Lazio presenta una viticoltura prevalentemente collinare (71%), seguita da pianura (20%) e montagna (9%). Le barbatelle impiantate superano i 54 milioni, con Roma che guida la classifica provinciale (49%).
Negli ultimi anni è cresciuto il numero di aziende che chiudono l’intera filiera (coltivazione, vinificazione, imbottigliamento, commercializzazione), puntando su qualità, innovazione e vitigni autoctoni. Tra queste, molte sono condotte da giovani imprenditori, anche donne.
La produzione media annua dell’ultimo quinquennio si attesta su 1 milione di quintali di uva e 0,71 milioni di ettolitri di vino. Di questi, il 70% è rivendicato a DO/IG, per un valore alla produzione di 230 milioni di euro. L’export ha registrato una crescita del +20,4% rispetto al 2020, con un valore di quasi 83 milioni di euro.
Vitigni autoctoni: identità e biodiversità
La base ampelografica regionale comprende 94 vitigni, di cui 37 autoctoni rivendicati a DO/IG da circa 250 cantine. Otto sono quelli maggiormente coltivati (Malvasia del Lazio, Bellone, Cesanese di Affile, ecc.) per 2.300 ettari totali.
29 vitigni sono protetti dalla Legge Regionale 15/2000. Inoltre, 47 varietà (44 da vino e 3 da tavola) sono iscritte nel Registro Volontario Regionale delle Risorse Genetiche Autoctone.
Ogni provincia custodisce varietà simbolo:
- Latina: Nero Buono, Moscato di Terracina
- Frosinone: Cesanese di Affile, Maturano, Passerina
- Roma: Malvasia del Lazio, Bellone, Cesanese comune
- Viterbo: Grechetto, Aleatico
Denominazioni e geografia del vino
Nel Lazio sono riconosciute 3 DOCG, 27 DOC e 6 IGT, con un valore economico complessivo di oltre 66 milioni di euro. Il 70% deriva da DOCG e DOC, il resto dalle IGT.
Tra le DOC, svettano Castelli Romani, Frascati ed Est!Est!!Est!!! di Montefiascone. Per le IGT, la più diffusa è la IGT Lazio.
Bollicine del Lazio: un settore in crescita
Nel 2024 si contano oltre 190 aziende che spumantizzano, in crescita del +250% rispetto al 2009. Più di 100 utilizzano il metodo classico. La produzione annua è di quasi 2 milioni di bottiglie, per un valore di circa 20 milioni di euro.
Il 50% delle etichette (oltre 200 totali) nasce da varietà autoctone come Passerina, Bellone, Cesanese, Maturano, Malvasia del Lazio, ecc. Più di 100 etichette sono rivendicate con DO/IG.
Contatti
Giovanni Pica
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Arsial – Area Biodiversità e Sperimentazione
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