La Ratafia Ciociara rivendica l’IG

02/02/2017 - 

Primo atto pubblico per il riconoscimento della “Ratafia Ciociara” come indicazione geografica. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana (n. 26 del 1 febbraio 2017), il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto di aver acquisito la richiesta di riconoscimento di indicazione geografica delle bevande spiritose per la “Ratafia Ciociara”, da parte della relativa associazione di produttori. Si avvia così l’iter nazionale finalizzato al riconoscimento del marchio comunitario, sostenuto da un corposo dossier che ne documenta origini e caratteristiche, alla cui elaborazione Arsial ha contribuito con la propria struttura tecnica.

La specialità ciociara, nota come “Ratafia”, si configura come bevanda spiritosa   ottenuta dall’infusione idroalcolica di visciole o amarene (Prunus Cerasus spp.) e vino atto a divenire Cesanese del Piglio DOCG o Atina DOC Cabernet, elaborata in impianti ubicati nella provincia di Frosinone. Questo recita la scheda tecnica che accompagna la richiesta di riconoscimento, ove tra l’altro si prevede un titolo alcolometrico volumico minimo del 17% e l’aggiunta di “aromi, succhi o infusi naturali di visciole o amarene e/o spezie (cannella, vaniglia, chiodi di garofano, mandorla amara)”. Le sue origini hanno un forte radicamento territoriale, tanto che in provincia di Frosinone numerosi opifici sono dediti da tempo alla sua produzione e la citazione in numerosi menù e ricettari locali, la individua come un prodotto dal quale la gastronomia ciociara non può prescindere.

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