Lazio: un Volume di eccellenze

06/10/2015 - 

Presentata nell’aula del Rettorato a Roma Tre, una pubblicazione a cura di Arsial che raccoglie l’intero universo dei prodotti agroalimentari di qualità laziali, dai prodotti a marchio DOP e IGP, alla lunga lista di quelli “tradizionali”, che nell’insieme superano le 400 referenze. A ciascuno di essi è dedicata una scheda, corredata da foto e illustrazioni, che riporta una descrizione dettagliata della singola “specialità” regionale.

Roma Tre, la terza Università pubblica della Capitale, inaugura il nuovo corso di laurea triennale in Scienze e Culture Enogastronomiche e Arsial, con l’amministratore unico Antonio Rosati e l’assessore all’agricoltura della Regione Lazio, Sonia Ricci presenta al pubblico una voluminosa pubblicazione dedicata a “Le eccellenze agroalimentari del Lazio”, frutto di uno sforzo ultradecennale di ricerca e catalogazione delle emergenze alimentari presenti sul territorio regionale.

Accanto alle 15 DOP, agli 11 prodotti IGP, ai 36 vini a denominazione di origine, vengono presentate e descritte oltre 400 specialità tradizionali, a formare un compendio che unisce informazioni tecniche sulle produzioni locali a riferimenti e notizie di carattere storico e culturale, che permettono di risalire al solido rapporto che le unisce ai territori di origine.

“Portiamo in aula l’enogastronomia, settore d’eccellenza del made in Italy, spiega Mario Panizza, rettore di Roma Tre. Il nuovo corso di laurea che decolla quest’anno con solo 50 studenti, a fronte di 220 candidature presentate nella fase di pre-iscrizione, rappresenterà un’importante innovazione didattica, che unirà gli aspetti tecnici e professionali alla cultura del cibo nei suoi tanti aspetti scientifici”. Innovazione non solo sul piano didattico, come chiarirà più tardi la coordinatrice del corso professoressa Livia Leoni, con largo spazio dedicato alle attività di laboratorio e al tirocinio presso imprese del settore agroalimentare e della ristorazione. Ma anche per il fatto di caratterizzarsi come percorso formativo fortemente orientato al mondo del lavoro, il cui piano di studi è frutto di numerosi contatti e interviste preliminari con imprenditori e operatori del settore. Si spazia così, nell’arco del triennio, dallo studio della biologia alla storia della cultura enogastronomica della nostra regione e dell’intero paese, fino a toccare i temi dell’economia e dell’industria agraria con l’acquisizione delle necessarie competenze tecniche di settore, per comprendere fino in fondo origine e natura degli alimenti.

L’iniziativa nasce anche grazie alle sollecitazioni provenienti dagli istituti alberghieri della capitale e in particolare alla determinazione della professoressa Giancarla Greto, già preside dell’istituto alberghiero Tor Carbone di Roma, che da tempo si è attivata per coprire un vuoto dell’offerta formativa pubblica. Costruire un percorso di alta qualificazione per agganciare una domanda presente sul mercato e, al contempo, dare risposta alle aspirazioni di crescita professionale dei diplomati provenienti dagli istituti alberghieri e della ristorazione. Il nuovo corso di laurea è anche frutto di un’inedita collaborazione tra università, così le competenze di Roma Tre si integrano con quelle fornite dall’Università della Tuscia, come sottolinea il rettore di quest’ultima, Alessandro Ruggeri. Uno sforzo che ha visto coinvolti due università, 4 dipartimenti per ciascuna di esse e un istituto alberghiero. E nell’augurare successo all’iniziativa, sia l’assessore all’agricoltura Ricci che l’amministratore unico di Arsial Rosati, sottolineano il fatto che il nuovo corso di laurea prende avvio nel momento in cui sta per chiudersi la felice esperienza di Expo, che tanta attenzione ha richiamato sul cibo e sui temi legati all’alimentazione, affidando ai giovani il compito di assicurare un futuro all’agricoltura e di contribuire alla salvaguardia del territorio, ma anche fungere da “ambasciatori di armonia, di eleganza e di cultura”.