‘Brain at work’, l’agroalimentare del Lazio dialoga con i giovani delle università

21/03/2018 - 

E’ giunto alla sua XXI edizione ‘Brain at work’, l’appuntamento dedicato ai giovani universitari, laureati e specializzandi, che cercano un lavoro qualificato. Un’occasione di orientamento e confronto per i giovani con il mondo delle imprese per un futuro inserimento lavorativo, cui Arsial offre il proprio patrocinio facendo confluire, presso il Centro congressi Frentani di Roma, anche una significativa rappresentanza dell’imprenditoria laziale del settore agroalimentare. Tra cui le aziende agricole Pietra Pinta, Acquaranda, Pileum; la rete di produttori biologici che fa capo al Biorticello, l’azienda Castelli, la PNeri.

“L’Arsial e la Regione Lazio sono qui per questi ragazzi e queste ragazze, perché il nostro assillo è creare le condizioni per dare lavoro e prospettiva a una nuova generazione – ha dichiarato l’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati che ha partecipato al nutrito programma di attività sviluppatosi nell’arco di due giornate in cui si sono alternati incontri, dibattiti, presentazioni e laboratori concepiti allo scopo di rappresentare al meglio opportunità e condizioni per l’inserimento lavorativo dei giovani laureati e diplomati. Perché, oltre agli universitari, erano presenti anche studenti degli istituti Alberghieri laziali e dei Professionali a indirizzo tecnico.

“La crisi economica ha colpito durissimo – ha proseguito Rosati – e il grande dramma italiano è la disoccupazione giovanile. Dopo Spagna e Grecia siamo il Paese più colpito. La Regione Lazio ha messo in campo molte iniziative e noi come Arsial portiamo in prima linea la filiera agroalimentare, perché il cibo italiano è una risorsa importante, quella che io chiamo ‘Economia della bellezza’: turismo, Cultura e cibo, sinonimo di qualità e sicurezza. In rete con il sistema universitario abbiamo costruito questo evento e qui c’è un giacimento di passione e sapere”.

Oltre alle presentazioni delle aziende partecipanti e ai workshop tematici con focus specifici sulle produzioni locali e sull’importanza di far rete, la manifestazione ha ospitato anche un convegno ‘Tradizione, qualità e innovazione: i driver del lavoro nel settore agroalimentare del Lazio’. Tra i relatori, docenti universitari e imprenditori dell’agroalimentare: Carlo Magni, professore di Politica economica dell’Università La Sapienza, Simone Neri della Pneri srl, Pietro Re, titolare della Tamia organic extra virgin olive oil.